TRADUCI IN

 

LE TERME DI ASOLO

    Nel 1877, dopo un dibattito durato molti anni, il Comune di Asolo decideva di sacrificare un intero borgo centrale, il Borgo Alocco, per la realizzazione di un ampio spazio per il mercato dei bovini che venne chiamato Piazza del Mercato, nome conservato fino a qualche anno fa.
    È quindi comprensibile che non ci sia stato alcun dubbio, allora, sulla necessità di ricoprire immediatamente quanto era stato scoperto.
    Le uniche informazioni documentate delle Terme Romane sono quindi quelle che ci ha lasciato Pacifico Scomazzetto, il farmacista-archeologo di Asolo.

    Dalla data dello scavo ad oggi si sono verificate solo due occasioni di confronto scientifico con il suo lavoro, su iniziativa dell'ingegnere Ohannés Gurekian.
    Nel 1964, nel corso della sistemazione e ripavimentazione della piazza, è stato eseguito un sondaggio che ha portato alla luce un vano pavimentato con mosaico bianco, bordato da due fasce nere, simile alla descrizione dello Scomazzetto ed in posizione assai prossima alla sua indicazione planimetrica.
    Il manufatto è stato rilevato e documentato fotograficamente.
    Dopo il reinterro sono state inserite delle piastrelle rosse nella pavimentazione in porfido, tuttora visibili, ad indicare la posizione del vano.
    Nel 1965, nel corso dei lavori di allargamento di via Collegio ed ampliamento della gradinata nell'angolo nord est della piazza, è stato riportato alla luce il pozzo preromano.
    Questo è stato inglobato nella struttura della scalinata ed è tuttora visibile.
    Questi due riferimenti non combaciano esattamente con il rilievo planimetrico dello Scomazzetto che, come lo stesso precisa, essendo stato eseguito a stralci e indubbiamente in fretta, probabilmente può a sua volta contenere delle imprecisioni.
    Per ottenere un posizionamento esatto, e quindi poter formulare delle ipotesi attendibili sulla estensione del monumento per la parte non conosciuta, sarebbe necessario eseguire qualche sondaggio mirato per rintracciare dei riferimenti che dovrebbero essere ancora presenti visto che, sempre a detta dello Scomazzetto, sono stati ricoperti lasciando inalterata la leggibilità della pianta del monumento.