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EDIFICI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE DI CAMPESE ED OLIERO
Filanda. Complesso "Damiani" LUOGO. Campese. OGGETTO. Filanda, essicatoio, casa padronale, spaccio, presa sulla Rea. CATASTO. F. 4 (1963), PART. 763,764. CRONOLOGIA SEC. XVIII (1711 – 1717); XIX (1812)¸XX (1926). DESTINAZIONE ORIGINARIA. Filanda, casa padronale, essicatoio, spaccio USO ATTUALE. Unità residenziale, casa padronale con rustico, negozio alimentari.
CARATTERI COSTRUTTIVI – TIPOLOGIA EDILIZIA PIANTA. Pianta generale ad L, irregolare. COPERTURE. Tetti a più falde, su travi di legno, manto di copertura in coppi VOLTE O SOLAI.. Solai in travi di legno con controsoffittatura piana. SCALE. Scale con gradini di pietra su muro per la casa padronale e lo spaccio. TECNICHE MURARIE. Muratura in mattoni e blocchi di pietra con intonaco liscio. PAVIMENTI. Alla veneziana e in cotto, in legno ai piani superiori. DECORAZIONI ESTERNE. Finestre e porte con sagomature in pietra nella casa padronale; cornici e sagome in marmorino e legno nello "spaccio". DECORAZIONI INTERNE. Decorazioni a fresco o a tempera sottostanti lo scialbo in calce del salone passante al piano terra della casa padronale; ancora da esplorare. STRUTTURE SOTTERRANEE. Canalette di derivazione dell’acqua.Il complesso sorge sulla sponda della sorgente Rea, ai piedi del monte e si estende fino al nucleo antico del paese. Filatoio da seta. L’edificio del filatoio da seta alla nolognese (il più antico) è stato demolito negli ultimi anni ‘70; al suo posto è stata costruita una unità residenziale (appartamenti) sulla stessa pianta e con la stessa volumetria alterando però il prospetto caratterizzato da lunghe file di finestre per l’areazione. Casa padronale. L’edificio è a pianta rettangolare e si articola su un piano terreno, un piano nobile e una soffitta con il tetto sormontato da una "torre", esistente fin dall’origine, con terrazza praticabile e scala di accesso esterna. Il prospetto sul cortile è caratterizzato dalla facciata in marmorino e dalla porte principale con arco a tutto sesto. Le cornici delle finestre e delle porte sono in pietra. Filanda. E’ un lungo edificio affiancato alla casa padronale. Si articola su un piano terreno caratterizzato da portici, in parte chiusi, con pilastri e architravi. Il piano superiore è costituito da un grande essicatoio con una fila di ampi finestroni sulla facciata Sud, usato un tempo per filanda e poi per il tabacco. Affiancata c’è ancora l’alta ciminiera in mattoni a vista sormontata da un vecchio parafulmine. Edificio per "spaccio birra". L’attuale edificio è l’esito di una ricostruzione del 1926 in stile ecclettico, il cortile è chiusa da un pregevole cancello in ferro battuto. VICENDE COSTRUTTIVE E NOTIZIE STORICO-CRITICHE L'insieme di installazioni e di edifici si estende dalle sorgenti della Rea fino al nucleo antico del paese. Una presa d'acqua risalente ,nella sua sistemazione attuale, ai primi anni del 1900, invia l'acqua ad una piccola canaletta in pietra costruita negli anni intorno al 1717 e che alimenta gli impianti della filanda e del filatoio. Il complesso era costituito inizialmente da un filatoio (abbattuto nel 1983) e da una casa padronale cui vennero poi affiancati degli annessi rustici. La proprieta' si estendeva, oltre che agli edifici , ai giardini e alle corti prospicienti la facciata sud, a gran parte del vasto brolo verso il monte e al castel vecchio (la casa detta "de Camoi"). Nel 1882 verra` costruita la filanda caratterizzata dalla grande ciminiera in mattoni sormontata da un parafulmine. La storia di questo importante edificio dell'archeologia industriale del Canale di Brenta inizia ufficialmente il 2 febbraio 1711. Sotto la loggia del monastero si riuni` la Convicinia Generale, convocata, secondo la prassi, dal decano e fu presa questa decisione: " ...Fu sempre desiderabile da questa comunita` l'eretione d'un edificio da seta alla bolognese per impiegravi di questo popolo a solievo della poverta` et venendosi in questo punto rifferito dal signor nostro sindico e Governatori, che il signor Paolo Perli quondam Alessandro da Valstagna et signor suo Prencipale sijno per edifficarne uno di non picciola grandezza, che dara` grande utila a questo luogo pero` cio` da questa General Vicinia considerato risolve di dar animo a detti signori et per farli conoscere la gratitudine che hanno per tal costruzione che vada parte con cui aversi concesso a detto signor paolo perli et signor suo Prencipale di valersi di cinque lodoli o pioveghi per cadauna famiglia habbitante in questo commune gratis; che doverano aver di persone sufficienti, et questi servir debbano per radunare e condurre pietre e sabione al luogo della Fabrica et far quell'altro che ocorresse dentro delli cinque rodoli o pioveghi sudetti qualli pioveghi dovra` il nostro sindico approntare di sera in sera quella quantita` che gli sara` ordinata per lavorar la matina infragionta , et cio` ad ogni richiesta di essi signor Paolo e Prencipale, et perche` detti signori conoscano il nostro buon affetto dechiariamo che se nell'erezione, a fin al stabilimento dell'edifficio stesso insorgiesse qualche duno sia chi esser si voglia, che sotto qualsiasi pretesto tentasse voler impedir l'edifficatione dell'edeficio medesimo, adesso per all'hora ordiniamo al nostro Sindico e Governatori presenti, che pro tempore saranno, che in nome di questa Generalita` assumere debba la difesa per detti signori..., con tutti gli atti di giustizia che occorressero sino che resti libero a medesimi signori l'edifficatione stessa, con condizione pero` che detti signori contribuirano a questa Comunita` tutte le spese degli avocati, et viaggi che facesse bisogno..." . Il documento e` una testimonianza evidente di una volonta` comune di trovare una dignitosa via d'uscita al problema dell'occupazione da parte della Comunita` campesana e di favorire l'investimento di capitali che vengono da fuori. L'edificazione di questi importante edificio e` un esempio di collaborazione tra il pubblico e il privato per giungere ad una utilita` comune. I giorni 8, 14 giugno e 3 luglio viene pubblicata la supplica del signor Bortolo perli per l'uso delle acque della Rea. Non essendo oppostosi alcuno, il 5 agosto viene innoltrata la supplica alla magistratura dei Beni Inculti a Venezia ,per l'uso delle acque della Rea e la costruzione di un nuovo "edificio" per un orsoglio alla bolognese. Nel 1713 , il 12 marzo viene definita una stipula di contratti per acquisire il terreno occorrente ad edificare il filatoio e la casa padronale. 1717. L'opera e` compiuta. Il giorno 8 aprile viene chiesta l'iscrizione dell' "edifizio" nei catastici dei Beni Inculti. 1718. Il complesso viene ceduto ai Caffo cui di fatto i Perli avevano fatto da prestanome. 1725. Disegno ad acquerello in data 20 novembre , con mappa dei beni di Bortolo Caffo. 1766. Nuovi proprietari sono gli Zannini. 1811. La proprieta` passa alla famiglia Tommasoni. 1813. "Casa con filatoi da seta di uso proprio" , sempre di proprieta` dei Tommasoni. 1844. Per la prima volta e` registrato oltre al "filatoio da seta ad acqua" un "fabbricato per azienda rurale ed in parte casa di villeggiatura". 1873. Vendita da parte di B.Tommasoni a V.Zatta di un "edificio ad uso di filatoio da seta con casa domenicale e barchessa, con investitura dell'acqua detta la Rea". 1882. Viene costruita la nuova filanda da seta. La nuova situazione edilizia e` cosi` sinteticamente descritta: "casa di piani 4, vani 15","filanda da seta di piani 2, vani 13","filatoio da seta piani 4, vani 7.". 1891. Nuovo proprietario e` Carussi Guglielmo. 1912. La proprieta` passa a Prete Luigi ; la filanda cessa l'attivita` e viene installata una "fabbrica di birra e ghiaccio" con relativa " sala per vendita birra". Nei preliminari per la vendita in data 6 marzo 1910 i signori Carussi fanno annotare :"Si avverte inoltre che l'originario proprietario ha sempre permesso agli abitanti di Campese di lavare nel canale, che porta l'acqua alla turbina, sempre pero` fuori dei cancelli." Nello stesso preliminare si accenna all'opportunita` di eseguire nuovi lavori di restauro alla presa sulla Rea. 1926. La "sala per vendita birra" diventa l'attuale costruzione di stile ecclettico. 1932. Per successione i nuovi proprietari sono Damiani Giuseppe e Battista fu Gaetano. L'attivita` duro` , con fasi alterne, fino al 1948, quando l'edificio industriale piu` antico, verso la Rea fu ceduto all'Industria Conciaria Artigiana di G.Giolai e trasformato in conceria e locali per la lavorazione delle pelli. MAPPE – RILIEVI Archivio di Stato di Venezia, Beni Inculti Tv – Friuli, mappa rappresentante il corso della Rea. Catasto napoleonico. Archivio di Stato di Bassano, Catasto Stabile Austriaco, Campese. Catasto Unitario, Campese. Archivio privato Sartori, Bassano, mappa del 1722. ARCHIVI Archivio di Stato di Venezia, Beni Inculti. Catasto napoleonico, mappe e sommarione Archivio di Stato di Bassano, Catasti. Archivio Arcipretale di Campese Archivio privato Trevisani, Campese di Bassano. Archivio privato Sartori, Bassano. Archivio privato Chemin, Campese di Bassano, cartella archeologia industriale. CORSO DELLA REA: MAPPA DEL 1711. Archivio di Stato di Venezia . Beni Inculti Treviso-Friuli; rotolo 465, mazzo 47, disegno 10. Campese: settore dalla chiesa di S. Martino al Brenta. Autore: Domenico Piccoli perito ordinario. Tomasoni girolamo perito straordinario. Supplicante: Perli Bortolo. Anno : 1711, 5 agosto. Dall'indice B.I. ,vol . n.45: " Perli Bartolomeo. Concessione di costruire un filatoio sull'acqua della fontana Rennella (sic!). 1712, 6 aprile; busta n. 394). ----------- legende: L.D. adi 5 agosto 1711 in Venezia. Portatomi io Domenico Piccoli perito Ordinario al Magistrato Eccelentissimo de Beni Inculti nella villa di Campese territorio di Marostica in compagnia di Dno. Gorolamo Tomasoni Perito Estraordinario e cio` in ordine alle Commissioni di detto eccelentissimo magistrato : 3 giugno ultimamete scaduto rilasciate a favor de la supplica portata in offitio li 19 febraro 1710 a nome del Signor Bortolo perli et esseguendo in tutte le sue parti le commissioni stesse, ho formato con Venti (= direzioni) e Misure il presente dissegno, nel quale particolarmente resta distinto il sitto ove il Signor Supplicante intende costruire una fabbrica con edeffitio da fillatoggio per lavorar sede alla bolognese, a sevirsi dell'acqua della Fontana detta la Rea nel presente annotata e delineata di rosso et in conformita` di quello resta connotato, e destinto, e come in questo s'osserva in fede di che S. io Domenico Piccoli sudetto affermo di mano propria. indicazioni con la mano: - La mano indica le fontane, de quali il Sig. Supplicante intende investirsi, e dell'acqua della medesime valersi ad uso dell'Edeffitio alla bolognese supplicato, con facolta` d'escavarle, e profondar l'alveo per ricever la necessaria decaduta, il tutto a beneffitio dell'Ediffitio sudetto. - Nel presente sitto andra` costrutta una porta per ricever l'acqua sufficiente al bisogno del supplicato edeffitio, e per tal effetto nel fondo et attraverso l'alveo dell'acqua stessa dovera` esser posto un soggier di pietra in altezza tale , che non impedischi, ne alteri la superficie dell'acqua et in olotre lassi scorrer il sopra piu` nell'alveo stesso e cio` nelli tempi d'abbondanza d'acque. - Sitto ove intende il Signor Supplicante di costruir l'edeffitio da seda alla bolognese sopra beni di sua ragione. - Doppo servito l'acqua all'edeffitio supplicato, per via d'un volto sotterraneo ritornera` a scorere nel proprio alveo. -Folo di panni delli Signori Aronzi. - Cartera delli Signori Aronzi. - Molini delli signori Aronzi. 6.4 – Comune di Bassano del Grappa, Campese. Ex filatoio di Bortolo Venzo sulla Brenta, detto "Casa dei Paea". LUOGO. Campese, via Brenta. OGGETTO. Ex filatoio, ora "Casa dei Paea". CATASTO. CRONOLOGIA Sec. XVIII (fine). DESTINAZIONE ORIGINARIA. Filatoio da seta con orsoglio alla bolognese USO ATTUALE. Casa di abitazione.
CARATTERI COSTRUTTIVI – TIPOLOGIA EDILIZIA PIANTA. Irregolare COPERTURE. Tetto a più falde con manto in coppi. TECNICHE MURARIE. Muratura in blocchi di pietra e mattoni di riporto.
DESCRIZIONE. L’edificio sorge sulla riva della Brenta e poggia in parte su un masso di roccia. A monte, verso Nord, una ripida discesa porta ad un guado sul fiume. Sul lato verso la Brenta esiste ancora una vecchia muratura che sosteneva i meccanismi collegati alle ruote idrauliche; l'area dell’edificio industriale è ora occupata dal prato prospiciente la casa padronale.
VICENDE COSTRUTTIVE E NOTIZIE STORICO-CRITICHE Alla fine del 1700, sulla riva della Brenta, di fronte alla Sega fu costruito un "edificio da orsoglio alla bolognese". Le difficoltà dovute al luogo, vista l'altezza della riva del fiume, furono risolte, come si può vedere dal disegno con molta ingegnosità. -------------- Didascalie: - relazione: " Disegno formato da me sotto scritto con il perito estraordinario S. Michiel Girolamo Maffioletti, in obbedienza al mandato del Magistrato eccelentissimo de B[eni] I[nculti] rilasciato li 15 genaro scaduto sopra la supplica nell'Eccelentissimo collegio presentata li 3 dello stesso, e riprodotta poi nel presente Gravissimo Magistrato nel giorno 5 pur del medesimo, per nome del signor Bortolo venzo nel quale con metodo e misure si vede delineato il sito, ove esso supplicante implora poter erigere ed piantare un edifficio a orsoglio alla bolognese sopra la Brenta in villa di Campese territorio di Marostica prendendo l'acqua dalla Brenta medesima col mezo di una ruota a casselle marcata A , e conducendola, come dimostra la linea rossa per l'artefatto canale segnato B B a girare l'altra ruota del supplicato edificio distinta con lettera C , restituendola adempiuti gl'usi supplicati ivi subito in Brenta alla lettera D eseguendo tutte quelle operazioni che nel medesimo sono delineate al quale aver si dovrà sempre intera relazione. Giulio Giuliani perito ordinario [annotazione sotto la firma, in corsivo:] adi 11 febraro 1783. Disegno inviato al Magistrato de Beni Inculti per me Giulio Giuliani Perito ordinario assieme con la relazione segnata del presente giorno. - in alto :" scoglio, o sasso naturale in Brenta". La soluzione ingegneristica è piuttosto singolare: uno " scoglio, o sasso naturale in Brenta", crea un gorgo nella corrente d'acqua, una ruota detta nella relazione "a cassette" (in realtà una noria), solleva l'acqua fino al canale artificiale segnato B B che mette in moto la ruota C che fornisce il movimento all'edificio da orsoglio, restituendo al fiume , dopo un brevissimo percorso, la preziosa quantita` d'acqua prelevata. Ciò che più è notevole in questa concessione d'uso delle acque è la preoccupazione che l'equilibrio del fiume non venga in alcun modo alterato : "... Rimessa al magistrato suddetto dall'eccelemtissima consulta la supplica stessa per l'informazione rellativa alle sudette ispezioni, appresentatovi il disegno predetto abbiamo ordinato al perito Ingegner Scalfarotto l'esame della qualità dell'edificioo da instituirsi, della quantità dell'acqua, che deve esser estratta, e della conseguenze, che l'uso dell'acqua stessa potrebbe apportar al fiume. Dalla relazione del predetto perito ingegnere riteniamo , che dal solo corso dell'acqua deve esser animata la ruota, che la sua posizione non altera per niente tutti gl'usi del fiume in quel sito che la quantità dell'acqua da estraersi non può essere che in minima quantità, e che questa deve inviare riversarsi nel fiume alla distanza di poche pertiche dal luogo della sua estrazione. Da tutto ciò è chiaro che l'implorato edificio non può essere che d'innocente efetto, come sono tan'altri simili frapposti tutti del fiume, e quindi riteniamo che sia la supplica dell'eccelentissimo senato esaudibile, come quella che salvo lasciando ogni riguardo del fiume stesso porta certamente aumento all'industria e all'ingegno de' sudditi." Per capire che le acque del fiume fossero preziose basti pensare alle numerosissime installazioni che utilizzavano l'acqua della Brenta; le prese delle roste quasi sempre attraversavano tutto il corso del fiume che era utilizzato per la navigazione fluviale che si svolgeva con le zattere e per la fluitazione del legname. Tutte le opere di presa ponevano quindi dei problemi non lievi, era necessario prevedere al centro di ogni presa delle "porte" che permettessero il transito delle zattere e del legname, la quantità d'acqua prelevata poi non poteva essere tale da impedire la navigazione e la fluitazione, specialmente nei periodi di magra era necessario arrivare ad un accordo tra gli interessi contrapposti degli zattieri in particolare e i concessionari delle prese d'acqua; da questo si capisce la preoccupazione che l'acqua prelevata venga restituita al fiume per essere ulteriormente utilizzata. L'energia idraulica, oltre a quella animale e umana era l'unica forma di energia motrice disponibile e per questo si spiega l'uso intensivo che veniva fatto a questo scopo di qualsiasi corso d'acqua e della cura che era posta per il governo idraulico del territorio. Il fiume in particolare è fonte di energia e di vita, nel caso del Canale di Brenta è per eccellenza l'asse dell'economia produttiva e dei trasporti. L'intero territorio "dalla sommità dei monti fin dove il sasso rotola in Brenta "vive in stretta unione e in equilibrio dinamico con il suo fiume. Questo particolare "edifizio" avrà vita breve, nel 1812, di proprietà dell'erede Venzo Andrea quondam Antonio, compare già come "casa diroccata" e non più come entità produttiva, travolto non solo dalle piene del fiume ma anche dagli eventi politici, sociali ed economici che sconvolgeranno gli anni tra 1700 e 1800 MAPPE – RILIEVI Archivio di Stato di Venezia, Beni Inculti. ARCHIVI Archivio di Stato di Venezia, Beni Inculti. Archivio di Stato di Venezia, Catasto napoleonico, Campese. Archivio di Stato di Bassano, Catasto stabile austriaco, Campese. Archivio privato Chemin, campese di Bassano, Cartella Archeologia industriale.
2.3 – Comune di Valstagna, Oliero, Grotte di Oliero. Cartiera Parolini e area degli antichi opifici. LUOGO. Comune di Valstagna, Grotte di Oliero. OGGETTO. Cartiera Parolini. CATASTO. CRONOLOGIA. Fine XVII sec. DESTINAZIONE ORIGINARIA. Cartiera. USO ATTUALE. Museo, ingresso al parco delle Grotte, punto di ristoro con servizio di bar, sala per conferenze o esposizioni.
CARATTERI COSTRUTTIVI – TIPOLOGIA EDILIZIA PIANTA. Rettangolare COPERTURE. Tetto a due falde con copertura in laterizio. VOLTE O SOLAI.. restaurati SCALE. Scale esterne per raggiungere il piano superiore (ex essicatoio, ora grande sala) e il seminterrato sede del museo. TECNICHE MURARIE. Muratura in pietra e in laterizio. PAVIMENTI. Nel seminterrato emergono tratti dell’antica pavimentazione in lastre di pietra, al piano terra e al primo piano i pavimenti sono totalmente rifatti. DECORAZIONI ESTERNE. Lapide sulla parete Nord. STRUTTURE SOTTERRANEE. Nel seminterrato sono emersi resti delle antiche installazioni. DESCRIZIONE. L’edificio sorge sulla riva sinistra dell’Oliero ed è ancora affiancato dalla roggia che animava le ruote idrauliche dell’opificio. Il piano superiore è caratterizzato dalle grandi finestre dell’essicatoio. Una corte ricavata tra l’edificio e la costa del monte permette l’ingresso al parco delle grotte. VICENDE COSTRUTTIVE E NOTIZIE STORICO-CRITICHE Di installazioni sull’Oliero abbiamo notizia fin dal secolo XIV. Il 12 febbraio 1391 il priore Lupo, del Monastero di Campese, investe i Benoli (poi Campesan) delle ruote idrauliche sull’Oliero (A.S.Milano, C.R.S., B 492,cc. 113 – 124, Atto Not. Ferrario della torre di Bassano, 12 febbraio 1391). 1691 Un mulino da grano a tre ruote e trasformato in cartiera; il proprietario è Andrea Cappello (Archivio di Stato di venezia, Beni Inculti Vicenza 278/82.A/6) 1732 la cartiera Cappello ha 4 ruote e due tini (Archivio Parrocchiale di Oliero,Libro segnato D, 25 agosto 1732. ) 1738 Gio.Antonio Remondini prende in affitto la cartiera Cappello sull’Oliero. (Zellini l., L’arte della stampa a Bassano, manoscritto del 1892-1893, Museo, Biblioteca, Archivio di Bassano del Grappa) 1767-1768 i Remondini abbandonano la cartiera Cappello; ne entrano in possesso i Parolini. Il Brentari, nel 1885, dà notizia di due cartiere. "Quella sulla sinistra dell’Oliero era del conte Cappello, il quale dopo la metà dello scorso secolo la vendette a Francesco Parolini, padre di Alberto. In essa si fabbrica ora eccellente carta a mano, assai in uso per registri ed uffici, come pure carte colorate. Il giorno 19 marzo 1878 essa venne, insieme con la annessa villa Parolini-Agostinelli, distrutta da un incendio di cui si ignora la causa; ed in poche ore restarono abbruciati mobili, depositi, macchine, l’erbario contenente la flora d’Oliero, e molti ricordi preziosi. In tre mesi villa e fabbrica furono rinnovate, e questa anzi sorse più bella ed utile di prima, perché arricchita di macchine più moderne e perfette." (Brentari, Guida Storico-alpina di Bassano, Sette comuni, Canale di Brenta, Marostica, Possagno,Bassano 1885, pp. 98-99.) 1928 nuovo ponte in cemento armato. Diga . Canale di derivazione per la centrale idroelettrica di Campolongo costruita dalle Cartiere Burgo. MAPPE – RILIEVI. Archivio di Stato di Venezia, Beni Inculti Vicenza 278/82.A/6. Archivio di Stato di Bassano, Catasto stabile austriaco, Oliero.
ARCHIVI. Archivio di Stato di Venezia, Archivio di Stato di Bassano, Catasto stabile austriaco, Oliero. A.S.Milano, Corporazioni Religiose Soppresse. Archivio Parrocchiale di Oliero. Museo Archivio Biblioteca di Bassano del Grappa, Fondo Remondini. Archivio privato A. Chemin (Campese di Bassano), Cartella archeologia Industriale, Carta e Cartiere.
AREA SULLA DESTRA DELL’OLIERO –" La seconda fabbrica è sulla destra dell’Oliero; ed anche in essa si fa carta a mano. Era del Nob. Alvise Tiepolo, da cui la avevano in affitto i Remondini di Bassano, che nel 1766 la comperarono. Nel 1861, quando quella celebre tipografia venne chiusa, fu comprata dal Randi di Padova." (Brentari, Guida Storico-alpina di Bassano, Sette comuni, Canale di Brenta, Marostica, Possagno,Bassano 1885, pp. 98-99.) Cartiera Tiepolo. Affittata ai Remondini nel 1735.Acquistata nel 1766. Venduta nel 1861 ai Randi di Padova. Attualmente di queste installazioni ed edifici sulla riva destra dell’Oliero non rimane nulla se non la casa, profondamente rimaneggiata, sulla spianata del parcheggio.
RIFERIMENTI GENERALI 1790, De Lalande J.J., Voiage en Italie, VII, Gèneve 1790, p. 51. 1833, Vittorelli D.,Viaggio o guida da Bassano, Possagno ed Oliero, Bassano 1833. 1885, Brentari, Guida Storico-alpina di Bassano, Sette comuni, Canale di Brenta, Marostica, Possagno, Bassano 1885, pp. 98-99 1893 Zellini l., L’arte della stampa a Bassano, manoscritto del 1892-1893, Museo, Biblioteca, Archivio di Bassano del Grappa 1966, Fedrigoni A. L’industria veneta della carta dalla seconda dominazione austriaca all’unità d’Italia, Torino 1966. 1980, Infelise M., I Remondini di Bassano. Stampa e industria nel Veneto del Settecento, Bassano 1980. 1981, Signori F., Valstagna e la destra del Brenta, Cittadella 1981,pp.304-307. 1998, Chemin A., Carta e cartiere nel veneto tra seicento e ottocento. Note su alcune testimonianze di antichi complessi produttivi nell’alto vicentino, in corso di pubblicazione (1997-1998) IMPORTANZA L’area riveste un’importanza naturalistica, storica e archeologica notevole. Fu uno dei luoghi frequentati nel 1800 dai naturalisti e uomini di cultura.
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