TRADUCI IN

IL PALAZZO MONTE DI PIETA' A CASTELFRANCO VENETO

 

Il Monte di Pietà di Castelfranco, uno fra i tanti eretti nel Veneto nell'ultimo scorcio del secolo XV, fu istituito il 23 aprile del 1493, allo scopo di combattere il prestito usuraio locale (erogato a tassi di interesse tra il 15 e il 20 %), concedendo, soprattutto ai ceti sociali più poveri, prestiti ad interesse ridotto (tra il 5 e l'8 %) garantiti da pegni (corredi domestici, suppellettili, oggetti preziosi ecc.). Gli oggetti lasciati in pegno al Monte, a garanzia del prestito ottenuto, potevano essere riscattati al momento della restituzione del denaro. Dalla sua fondazione fino agli inizi del secolo XIX, gli uffici e i magazzini dei pegni del Monte di Pietà di Castelfranco ebbero la loro sede in un massiccio e severo edificio situato di fronte all'attuale Municipio, già Palazzo del Podestà veneziano, avendo alle spalle (verso sud) l'antica chiesa di S. Liberale, demolita nei primi anni '20 del secolo XVIII per far posto all'attuale Duomo, progettato dall'architetto Francesco Maria Preti di Castelfranco ed edificato tra il 1724 e il 1746.

Già alla fine del XVIII secolo, la vecchia struttura del Monte si presentava quasi rovinosa e di pochissima sicurezza. All'inizio dell'Ottocento fu individuata, quale nuova sede del Monte, una casa posta sul fianco occidentale del Duomo di Francesco Maria Preti, edificato da Antonio Colonna di Lorenzo, di Castelfranco, intorno al 1560 (probabilmente su una preesistenza, attestata da un pozzo consortile rinvenuto e citato nel settore sud del piano terra). Il Colonna era nominato nella Patria il Grande, era ricchissimo ed amante di cacce, di uccelli et cani, come dome documentano i fregi in affresco cinquecenteschi, venuti alla luce durante il restauro in due sale al primo piano, nei quali un ignoto pittore raffigura l'ambiente silvestre e gli animali protagonisti della caccia (levrieri, cinghiali, daini, cervi, ecc.). All'inizio del secolo XVIII, l'edificio era passato ai Riccati, tramite Giustina Colonna, andata in sposa a Montino Riccati, padre di Jacopo (1646-1754), illustre matematico ed uomo di scienze del suo tempo. Acquistato dalla Municipalità castellana alla fine dello stesso secolo XVIII, il fabbricato costituisce il nucleo di base del nuovo Monte di Pietà.

Nella planimetria redatta nel 1816 dal progettista del nuovo Monte, l'ingegnere Luigi Benini, di Castelfranco, si può notare come alla casa Colonna-Riccati (nella pianta delineato in colore rosso). L'interno del nuovo Monte è incentrato su un atrio passante, segnato 1 in pianta, con funzioni di vestibulo ossia sala di ingresso e di raccoglimento de' povero che concorrono al Monte di Pietà. Il salone principale, con fregi affrescati, al piano primo della casa Colonna Riccati, corrisponde ai vani segnati 6, 2, e 4, verrà tagliato in due, in sede progettuale, dallo scalone di accesso a piano primo (poi ricavato nella situazione attuale) e, in sede esecutiva, dal vano segnato A. Le destinazioni d'uso dei spazi interni del fabbricato sono ancora oggi indicate da iscrizioni sopraporta.

I lavori di ristrutturazione e di ampliamento della nuova sede del Monte, sono realizzati nel periodo 1824-1825. Memoria del completamento del nuovo istituto di prestito sul pegno, la cui elegante ed austera facciata si può vedere nel prospetto disegnato ed acquerellato da Luigi Benini, è l'iscrizione apposta all'ingresso del salone al piano primo, che, tradotta, recita: Questo edificio per i pegni del denaro dato a prestito, consunto da vetustà in luogo vicino, fu qui eretto dalle fondamenta dal matematico e dottore Luigi Benini, autore della nuova costruzione, nell'anno 1825 , essendo governatore della provincia trevigiana il cavaliere Antonio De Groller, consigliere imperiale di Francesco I. reperto prezioso dell'antico Monte rimane la lapide murata nel vano dallo scalone d'accesso al piano primo, nella quale si rammenta la radicale riforma dell'amministrazione del Monte deposta nel 1594 dal doge Pasquale Cicogna. Le due ali laterali (con funzione di magazzini per i pegni) del Monte di Pietà e la casa del custode, che chiude il cortile interno verso ovest, furono costruite tra il 1866 e il 1869, su progetto dell'ingegnere Michele Fapanni. Il Monte di Pietà di Castelfranco Veneto è rimasto in attività sino al 1942, anno in cui venne assorbito dalla cassa di Risparmio della Marca Trevigiana. L'anno precedente (1941), il compendio edilizio del Monte era stato acquistato dal Comune di Castelfranco Veneto. Il restauro tra il 1989 e il 1991 e tra il 1999 ed il 2000.

A cura del dott. Giacinto Cecchetto.