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IL GENERALE Giardino

 

La lotta del Grappa costituì una vera e propria epopea per la IV Armata, "l'Armata del Grappa", comandata dal Generale Giardino. Ora, buona parte dell'Armata riposa nel cimitero monumentale di Cima Grappa, ove anche il Generale Giardino ha voluto essere sepolto.

 

Così scrive il tenente generale Gaetano Giardino parlando della sua armata: Nata il 17 aprile del 1918.
Ebbe il suo comandante il 26 aprile. Il comandante le scelse il nome di “Armata del Grappa” il 29 aprile (ordine n° 6620) In sei mesi ebbe il privilegio, essa sola, di due grandi battaglie senza ombre. Il 15 giugno, la sua bella battaglia difensiva: di lunga mano preparata, breve, tenace, mordente, vittoriosa, solo con le sue forze. Dal 24 ottobre al 3 novembre, la sua dura battaglia offensiva: improvvisa, lunga, sanguinosa, il sacrificio di se, senza limiti, per la salvezza di tutti; essa sola il 70% delle perdite dell’intero esercito in quella battaglia. Il Grappa era immortale.
L’indomani l’Armata era morta. I suoi corpi d’armata diventavano disponibili; il suo comando, conservando il numero di 4ª armata, doveva andare ad assumere il comando dei corpi che fin ad allora erano stati della 8ª armata (ordine del 5 novembre). Moriva, avendo nobilmente ed interamente assolto la sua missione, nella guerra e nella storia.>>Il suo comandante ne scriveva l’epigrafe:
“ L’Armata del Grappa non morrà, è stata un formidabile strumento di guerra, più ancora, è stato e sarà, un fascio meraviglioso di anime, la sua gloria ha le radici nel vivo cuore del popolo italiano, che del Grappa e dei suoi soldati, ha fatto il simbolo della patria fede e della patria fortuna. Non morrà!” (ordine dell’armata, 15 novembre).Il generale Giardino non andava ad assumere il comando della nuova armata. Firmato l’armistizio nostro e quello della Germania con gli Alleati, la guerra era finita, e, per ragioni di salute, documentate, chiedeva e otteneva di lasciare il comando. Scompariva, quindi, con la sua armata.

 

La Strada Generale Giardino è nata da una strada militare che durante la Prima Guerra Mondiale permetteva l'accesso Cima Grappa. L'accesso è da Borso del Grappa provinciale 248; in località Semonzo, frazione di Borso del Grappa, si lascia la provinciale 248 e si prosegue per Cima Grappa.