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ITINERARIO DELL'ARTIGIANATO LOCALE
La Ceramica Bassanese
Il
patrimonio artistico conservato presso il Museo Civico della Ceramica di
Nove viene impreziosito dalla interessantissima Dopo una visita al museo della Ceramica di Bassano e a quello di Nove, è possibile fare shopping tra i numerosissimi negozi e laboratori di ceramica presenti in entrambe le località. Un prodotto carino in ceramica e soprattutto il simbolo del bassanese è il fischietto denominato "Cuco" che si può trovare in centinaia di forme diverse.
Il Mobile d'Arte Bassanese
Nel
periodo fra le due guerre mondiali l'industria di mobili artistici
bassanese si sviluppò ulteriormente. Il Bussandri allargò la sua
bottega, continuando per molti anni l’opera di restauro; il figlio
sviluppò poi l’attività introducendovi anche la lavorazione del
mobile d’arte. Allo stesso modo sorsero le aziende degli Zichele a
Mussolente, dei Maroso, dei Basso, e da queste aziende si staccarono
altri artigiani per lavorare in proprio.
La Lavorazione dell'Oro
L'arte
orafa della zona vi Vicenza e Bassano del Grappa ha origini
antichissime. Esistono tracce di lavorazione di lamette d'argento,
rame e stagno da parte delle popolazioni paleovenete già a partire
dal secolo IV a.C. Risale al 1339 il primo documento ufficiale in cui
vengono citati gli orafi della zona. Si parla infatti di un posto
concesso tra gli anziani ad un esponente della Fraglia (Corporazione
degli Orefici). La produzione orafa vicentina e bassanese si basa molto sul catename e su monili di alta oreficeria di stile antico ed anche moderno. La maggior parte di aziende orafe si trovano nella zona di Bassano del Grappa e le loro dimensioni e dotazioni tecnologiche sono decisamente competitive e all'avanguardia da molti anni. In centro storico a Bassano si possono trovare numerosi negozi che propongono una vastissima scelta di catename in oro di forme originalissime ed altri monili in oro molto curati nei minimi particolari.
La Lavorazione del Tessuto
L'arte della lavorazione dei tessuti nella zona bassanese è stata negli ultimi 2 secoli una delle principali attività economiche. Tra le aziende storiche troviamo La tessoria Asolana di Asolo e quella Egger di Mussolente. Entrambi i laboratori e negozi sono raggiungibili facilmente dalla strada che collega Bassano del Grappa ad Asolo.
Dopo 5 km. da Bassano si arriva in località Mussolente dove alla rotonda della cittadina bisogna svoltare a nord e proseguendo per circa un chilometro e mezzo si trova sulla sinistra un ponticello che conduce direttamente alla tessoria Egger. Questa azienda produce tessuti dal 1877 e rappresenta per il bassanese un vero esempio di tradizione e qualità produttiva che dura nel tempo.
Il laboratorio della Tessoria Asolana si trova al piano terra di una delle più antiche fucine per la lavorazione del ferro d'Italia. L'edificio risale al '400 ed è stato splendidamente restaurato, conservandone l'imponente struttura in pietra.
All'interno dell'opificio, dove un tempo battevano i magli, oggi cantano i telai, intrecciando con eleganza i fili delle stoffe. Mentre sui ripiani delle pareti sono stipati i morbidi gomitoli colorati di seta.
L'Arte della Stampa
I Remondini. Furono i Murdoch d’un tempo. Le loro immagini venivano distribuite ovunque, dalla Patagonia alla Siberia, dall’Irlanda all’Impero Ottomano, influendo non poco sulla storia dell’iconografia oltre che della comunicazione. Bassano
era il cuore di questo impero mediatico allora davvero universale. Qui
venivano stampati e personalizzati nelle diverse lingue i materiali per
ogni luogo raggiungibile del mondo. Qui venivano a rifornirsi coloro che
questo mondo percorrevano a piedi: due grandi centrali distributive,
quella dei Tesini che percorrevano l’Europa, dalla Germania ai Paesi
nordici per poi spingersi ad ovest verso le Americhe, e gli Schiavoni
cui era affidato l’intero est del mondo, sino al Pacifico.
Questa manifattura fu introdotta nel corso del '600, quando si sostituì alla "dimessa fabbrica dei panni". Vi sono diverse ipotesi concorrenti atte a stabilire l'origine di questa vera e propria cultura lavorativa. Attenendoci alla tradizione crediamo più veritiera quella che vuole quest'abile tecnica importata intorno al 1640 da Nicolò Dal Sasso (1606?-1680?) chiamato anche Nicoletto Dallo Stabile, di professione legnaiolo e originario di Lusiana nel vicentino.
Le Pipe di Borso
Queste pipe dalle forme un po'insolite, con la canna e il fornello ricchi d'intagli ornamentali, vengono ricavate dai legni di carpino e di marasca che emanano un aroma caratteristico. Oggi, come un tempo lontano, la pipa è rimasta integra nella lavorazione e nei materiali.
E. Hemingway e J. Dos Passos durante i giorni trascorsi a Borso, quali militari volontari dagli U.S.A. nel 1917/18, furono colpiti dall'abilità degli intagliatori e dalla fantasia nel creare soggetti tanto singolari e diversi. Gli anziani del paese, ricordano i due uomini colti americani, raccontano che essi si soffermavano ad osservare incuriositi ed affascinati i vecchi, rimasti al loro lavoro abituale, sia pure tra il frastuono della guerra.
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