TRADUCI IN

 

ITINERARIO ARTISTICO BASSANO MAROSTICA

 

BASSANO. Difficile destreggiarsi fra le tante testimonianze storiche ed artistiche presenti per le vie della città; ci limitiamo qui ad accennare alle principali, con le loro più salienti caratteristiche.

Il ponte degli Alpini, così nominato in onore degli alpini che lo ricostruirono dopo la guerra, è il monumento più famoso di Bassano: simbolo della città, l'antico Ponte Vecchio fu progettato dal Palladio con struttura lignea ed arcate marmoree agli ingressi.

 

Purtroppo le piene del fiume e le guerre lo distrussero Più volte. Oggi, lungo le vie agli ingressi del ponte, negozi tipici si affiancano a botteghe artigiane; poco discosto dal ponte sorge il Museo degli Alpini, dove si possono ammirare cimeli ed oggetti adoperati dagli alpini durante la guerra.

L'antica pieve di Santa Maria in Colle risale al secolo XI: la chiesa è a tre navate, più volte ampliata e restaurata nel corso dei secoli. All'interno sono conservate interessanti opere scultoree e dipinti eseguiti dal Nogari e da Bernardo Tabacco.

La piccola chiesa dell'Angelo risale al XVII secolo: oggi, sconsacrata, è proprietà comunale ed ospita mostre ed esposizioni; all'interno si possono ammirare dipinti pertinenti la primitiva destinazione dell'edificio.

 

Il Municipio sorge in piazza Libertà: si tratta di una pregevole costruzione ornata in facciata da un grande orologio settecentesco, dove sono riprodotti i segni zodiacali, ed un affresco cinquecentesco raffigurante San Cristoforo. Accanto al Municipio il Palazzo Pretorio, duecentesco, un tempo residenza dei Podestà e successivamente del Consiglio Comunale.

Bassano possiede un prezioso Giardino Botanico, unico esempio veneto di giardino nato autonomamente rispetto ad un Istituto Universitario: i Giardini Parolini. I Giardini furono costituiti a partire dal 1805 dal botanico Alberto Parolini e donati al Comune dai suoi eredi.

Negli immediati dintorni si possono ammirare le splendide ville edificate per i patrizi della Serenissima: ricordiamo, fra tutte, Villa Bianchi Michiel, con il porticato dorico costruito su progetto del Palladio, e la maestosa Villa Rezzonico-Borella, dagli interni sapientemente ornati di magnifici stucchi.

Fra gli edifici sacri ricordiamo la duecentesca chiesa di San Donato, che conserva una pala quattrocentesca opera di Francesco da Ponte, la chiesa di San Francesco, edificata probabilmente nella seconda metà del Millecento ed assegnata due secoli dopo ai francescani, dove però gran parte della decorazione originaria è andato perduta.

Più recenti la trecentesca chiesa di San Giovanni, profondamente modificata dalla ristrutturazione settecentesca, ed il Tempio Ossario, costruito agli inizi del nostro secolo come nuova cattedrale di Bassano, custodisce dal 1934 le spoglie di oltre 5400 caduti della prima guerra mondiale.

Bassano è la città che ha visto nascere e svilupparsi l'attività dei Remondini, illustre famiglia di editori e calcografi, operanti con grande successo fra XVII e XVIII secolo.

 

MAROSTICA. Con la conquista scaligera di Vicenza ad opera di Cangrande Della Scala (aprile 1311) il territorio vicentino viene sottratto alla «custodia» padovana. Inizia così il periodo della dominazione scaligera (1311-1387).
Con Cangrande viene avviato il processo di ridefinizione urbanistica di Marostica con lo spostamento del cuore della città dall'antico Borgo, romano e medioevale, all'attuale centro intramurario.
Agli anni 1312 e successivi risale, infatti, la costruzione del Castello Inferiore, detto anche Castello Da Basso, e del Castello Superiore.
Il Castello Inferiore, tutto merlato, ha pianta rettangolare ed è un tipico castello-recinto costruito a ridosso di un imponente Mastio.
Costituisce un pregevole esempio di architettura militare.
Dopo la guerra della Lega di Cambrai (1509-1510) il podestà trasferì la sua sede dal Castello Superiore, gravemente danneggiato, al Castello Inferiore.
IL DOGLIONE Palazzo del Doglione: i rintocchi delle campane della sua Torre ricordano ai cittadini l'inizio delle sedute del Consiglio Comunale.
Il Doglione, anticamente detto Rocca di Mezzo, risale al Medioevo.
E' ricordato in un antico documento del 1218 quando Ezzelino il Monaco cedette Marostica a Vicenza.
Durante il Xlll secolo svolse la funzione di casello daziario per le merci in entrata ed in transito a Marostica dal momento che la strada principale ricalcava l'attuale corso Mazzini.
Venuta meno la sua importanza durante l'età scaligera (1311-1387), il Doglione ritornò in auge in età veneziana (1404-1797) ospitando al suo interno la Cancelleria, l'archivio dei protocolli, il Monte di Pietà e, soprattutto, l'armeria che custodiva ben settecento armature che venivano utilizzate dai marosticensi per le esercitazioni militari in Campo Marzio.
Attualmente e sede della biblioteca civica «P. Alpini ».
LA CINTA MURATA L'attuale aspetto di Marostica, come città murata, risale agli Scaligeri. La costruzione delle mura, intervallate dai torresini, venne iniziata da Cansignorio il 1° marzo 1372. La cinta racchiude il colle Pausolino l'immediata pianura sottostante unendo così i due castelli.
Nell'armonioso susseguirsi delle cortine si inseriscono quattro porte: la Vicentina a sud, la Breganzina a ovest, la Bassanese a est e la porta del Castello Superiore a nord. Nel 1934-1935 fu praticata un'altra apertura nel versante sud a fianco del Castello Inferiore per consentire agli abitanti del centro murato un più agevole accesso alla stazione ferroviaria.
I camminamenti di ronda appoggiati all'interno delle mura permettevano agli armati un servizio di guardia pronto ed efficiente.
IL PARCO Occupa l'intero versante sud del colle Pausolino, delimitato dalla cinta murata che sovrasta il centro urbano.
Mantiene in gran parte i medesimi caratteri naturali della fascia collinare cui appartiene, ma l'essere inserito all'interno della mura lo ha fatto diventare un punto eccezionale nell'immagine del paesaggio collinare, ed ha fatto si che questo venga ad essere interessato, lungo il percorso collinare storico che congiunge l'abitato urbano interno alle mura con il Castello Superiore, da una serie di operazioni di «abbellimento», quali la piantumazione di sempreverdi tipo cedri, abeti, pini marittimi e soprattutto cipressi, i quali con la loro colorazione verdastra indicano, anche in lontananza, il percorso che sale lungo il parco.
Luogo visibile da ogni punto della città, rappresenta anche un punto di vista e di dominio sulla città stessa e verso la pianura.
IL CASTELLO SUPERIORE Anticamente i Romani edificarono, sulla sommità del Pausolino, una fortificazione che venne successivamente utilizzata in epoca medioevale. Nel 1262 è documentata, infatti, l'esistenza su questo colle di una torre «tribus spondis». Cangrande Della Scala (1312 e anni seguenti) fece edificare, su questa preesistente torre, il Castello Superiore, che, di forma quadrata, aveva ai lati quattro torresini ed una grande torre nel mezzo.
Il castello, che fu sede del podestà veneziano fino alla guerra di Cambrai (15091510), era dotato, stando a quanto ci tramanda nella sua «Storia manoscritta di Marostica», Giò Paolo Matteazzi, oltre che di un grande pozzo, ancora visibile nell'ampio cortile interno, di una chiesa e di un mulino a vento.