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ITINERARIO CITTà MURATE Bassano
- Restano poche tracce delle
dominazioni longobarda (568-774) e franca (774-888), mentre il
successivo periodo è segnato dalla prima notizia (998) dell'esistenza
della pieve di S. Maria, che assieme al castello, nominato per la prima
volta nel 1150, costituì il primo nucleo di Bassano. Castelfranco
- Castelfranco Veneto, borgo murato,
“franco” da imposte per i suoi abitanti-difensori, donde la
denominazione, è fondato, negli ultimi anni del sec. XII, dal Comune di
Treviso, poco a nord del villaggio medievale della Pieve Nova (sito
dell’attuale Borgo della Pieve), sulla sponda orientale del torrente
Muson, confine naturale della Marca Trevigiana con le turbolente terre
padovane e vicentine. Il ruolo strategico della nuova fortezza, forse
installata sopra un preesistente rilevato a pianta quadrilatera, simile
alle non lontane Motte di Castello di Godego, si conferma nella
prossimità all’incrocio fra tracciati viari romani di primaria
rilevanza (le vie Postumia ed Aurelia), ma particolarmente nella
centralità rispetto ad un territorio popolato, fin dall’XI sec., da
fortilizi signorili (Godego e Treville) e vescovili (Salvatronda, Riese
e Resana). Un nugolo di pievi battesimali (Godego ne è il riferimento
arcipretale) e di cappelle filiali, centri religiosi e, di fatto, anche
civili d’una trentina di villaggi, copre, da secoli, il territorio
circostante la fortezza, al momento della sua edificazione. Le terre a
settentrione sono incise dall’erratico alveo del Muson, dal quale si
conduce una roggia, il Musonello, ad alimentare i fossati del castello e
la nascente economia dell’abitato (bastia vecchia) che, già nei primi
anni del sec. XIII, si configura ad est delle mura, ove subito si
appresta un ospizio per poveri e viandanti. Cittadella -
La cerchia murata che circonda Cittadella (1220 d.C) ha forma di ellisse
irregolare e con l'abitato costituisce un complesso organico del più
alto interesse storico, non solo per gli studi sui castelli ma anche per
quelli di urbanistica. Lo spazio interno che le mura delimitano è
ordinato da due traverse che raccordano le quattro porte con il centro,
dividendo l'abitato in quartieri, a loro volta suddivisi a scacchiera
dalle caratteristiche stradelle. Marostica
- A Marostica, ad est del Pausolino, sulla cui sommità si staglia in
tutta la sua imponenza lo scaligero Castello Superiore, tuttora
dominante la città, sorge il colle Pauso detto anche Monte della Croce
o della Pace. Asolo -
Dopo aver occupato Bassano, alla fine del 1318, Can Grande della Scala
tentò di prendere, senza successo, il territorio trevigiano, in aiuto
del quale venne chiesta e ottenuta nel 1319 la protezione del re
Federico d'Austria. Nel contesto di questa campagna militare, il comune
di Treviso sentì la necessità di ripristinare e ristrutturare le
fortificazioni ezzeliniane costituite da torri in muratura, collegate
tra di loro da strutture murarie a secco, fosse, palizzate, cespugli di
rovi e piante spinose, volti a rendere difficile il passaggio (spinade).
Infatti il 21 gennaio 1318 Treviso approva i lavori di rafforzamento
necessari proposti dagli Asolani, tramite Bausella da Cusignana,
ufficiale del comune di Treviso preposto alla custodia di Asolo, per
comune et homines di quella terra.
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