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ITINERARIO ARTISTICO JACOPO DA PONTE
MAROSTICA
CARTIGLIANO
SANTA
CROCE BIGOLINA Per
commissione di padre Mattia, priore dei benedettini di San Fortunato a
Bassano, il 17 ottobre 1536 Jacopo con l'aiuto del fratello Giambattista
cominciò ad affrescare la chiesetta di Santa Lucia, allora dipendente
dal monastero bassanese. Vennero così dipinti sulle pareti un fregio
con diciotto figure di Santi in tondi; sull'arco trionfale
l'"Annunciazione", sul sottarco tredici medaglioni con
"Profeti". La decorazione fu completata l'anno successivo con
un pala finta, sul fondo dell'abside, raffigurante la "Madonna e
Santi" e, sul vòlto, il "Padreterno"; sulla facciata
esterna, sopra la porta, una "Santa Lucia" e, sul fianco,
sopra un altare all'aperto, una "Madonna tra i Santi Lucia e
Lorenzo".
L'arciprete Pietro Cauzio e i massàri del Comune di Cittadella il 19 agosto 1537 incaricarono Jacopo di affrescare il presbiterio del loro Duomo con figure e finte architetture e di dipingere una pala con "Cena in Emmaus". I lavori condotti da Jacopo con la collaborazione del fratello Giambattista, si conclusero entro il 1538. Tela e affreschi partecipano dello stesso programma iconografico, teso ad esaltare la natura divina di Cristo, in un momento difficile per la comunità cattolica cittadellese insidiata dall'eresia. La maestosa pala, che illustra l'apparizione del Cristo risorto ai discepoli Luca e Cleofa, compendia perfettamente la ricerca pittorica condotta fino ad allora dal giovane Jacopo. Nei brani residui del ciclo freschivo, riportati alla luce nel 1989 e restaurati nel 1992, appare evidente l'influsso dell'arte di Michelangelo.
Commissionato
dai massàri della chiesa di Onàra all'inizio del 1546, questo dipinto
appartiene alla prima maturità dell'artista, a quella stagione fervida
d'interessi e di esperienze manieristiche stimolati specialmente
dall'arte del Parmigianino, conosciuta dal pittore attraverso le stampe
dello Schiavone che la divulgavano.
POGGIANA
DI RIESE Ispirata
alla meditazione sul "Martirio di San Lorenzo" di Tiziano per
la chiesa dei Gesuiti a Venezia, questa pala venne dipinta da Jacopo
intorno al 1590, in quella tarda vecchiaia che fino a poco tempo fa si
credeva inoperosa.
CASSOLA La
pala venne posta il 21 dicembre 1573 sull'altar maggiore della chiesa
parrocchiale di Cassola, intitolata a San Marco, di cui nel dipinto si
celebra la gloria.
L'elegante
figura del glorioso san Vigilio domina questa pala dipinta tra il 1536
ed il 1537 per la chiesa parrocchiale di Pove, intitolata appunto al
vescovo di Trento, Vigilio, martirizzato nel 405. Con lui dialogano san
Girolamo, che godeva di una particolare devozione nello stato veneto, e
san Giovanni Battista, invocato come protettore dai pastori. Tra i
santi, sullo sfondo, appare il paesaggio di Pove, il cui nome è
simboleggiato dal pioppo che svetta sulla riva del Brenta. Il tronco
tagliato, da cui spunta un ramoscello, è un'immagine frequente nei
quadri di Jacopo e allude alla morte e alla risurrezione.
Per
la chiesa di Enego Jacopo dipinse, nello stesso periodo di questa pala,
anche gli affreschi del coro, della navata e del soffitto. Gravemente
danneggiati dagli incendi del 1613 e del 1762, essi furono distrutti
quando, nel 1802, l'antica chiesa fu abbattuta e venne costruita la
nuova.
A cura di Associazione "Amici dei Musei e dei Monumenti" Bassano del Grappa Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Veneto Comune di Bassano del Grappa - assessorato alla Cultura Informazioni: MUSEO
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