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LAVORAZIONE TESSUTI

 

 

Il laboratorio della Tessoria Asolana si trova al piano terra di una delle più antiche fucine per la lavorazione del ferro d'Italia. L'edificio risale al '400 ed è stato splendidamente restaurato, conservandone l'imponente struttura in pietra.
All'interno dell'opificio, dove un tempo battevano i magli, oggi cantano i telai, intrecciando con eleganza i fili delle stoffe. Mentre sui ripiani delle pareti sono stipati i morbidi gomitoli colorati di seta.

La Tessoria non ha sempre avuto questa sede. Il primo telaio venne sistemato al piano terra della casa della famiglia Velo. A costruirlo ed azionarlo fu un soldato comasco che, dopo aver combattuto nelle Prealpi durante la prima guerra d'indipendenza italiana, si fermò ad Asolo, dando origine alla avventura della Tessoria.

Fu, però, merito di una giornalista di Pasadena se la Tessoria divenne una vera e propria attività commerciale. Lucy Beach arrivò ad Asolo ai primi del '900 come turista. Si innamorò dei telai che per lei tessevano "come nell'antica Roma". Rilevò l'attività dalla famiglia Velo ed ebbe l'idea di realizzare prodotti di lusso con filati nobili. I telai vennero modificati per intrecciare non più, canapa e lane grosse, ma seta e lane pregiate. Il laboratorio crebbe, ebbe bisogno di più spazio e si trasferì nella Torre Dieda di Asolo.
opo la prima guerra mondiale, la Tessoria fu rinnovata da una amica di Lucy Beach, Flora Stark. In quegli anni iniziavano i restauri di molte ville venete palladiane. La Tessoria iniziò a produrre stoffe per divani, tovaglie, tende, copriletti che si armonizzavano con i colori e l'arredamento delle case nobiliari. La manifattura si trasferì ancora in un laboratorio più piccolo. Sempre ad Asolo, ma in Via Marconi all'interno di una solida costruzione del seicento che era stata lo studio dei pittori Marius De Maria e Herbert Young.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale costrinse la Stark a scappare in America. Il laboratorio fermò la produzione perché le operaie sfollarono in campagna e la seta non era più reperibile. A dirigere la Tessoria rimase la segretaria della Stark, Carolina Serena, che salvò i telai dalla distruzione. Ritornata la pace, fu lei a riaprire la manifattura in Via Marconi e gestirla per cinquant'anni. Per poi consegnarla nelle mani di Monica Bernini e successivamente di Marta Pianaro.

 

Tratto da www.TessoriaAsolana.com