I FILO'

 

I filò, sono una veglia che i contadini, durante le lunghe serate invernali, facevano nelle stalle per ripararsi dal freddo ed erano fatti di tanta cultura popolare. A tener loro compagnia c’erano i contafole, personaggi mitici, quasi tutti analfabeti, che con i loro racconti, ricchi di riferimenti con la realtà circostante, mantenevano viva la forza espressiva del dialetto e ne tramandavano la tradizione orale. 

A volte le persone radunate nella stalla partecipavano al racconto, interpretando i ruoli dei vari personaggi e imitandone anche la voce in un’atmosfera quasi teatrale. Durante la recitazione le donne ricamavano o lavoravano a calza, mentre gli uomini accudivano agli attrezzi del lavoro quotidiano. Ma il filò era anche il luogo della “ciacola” e dei giochi («se godevino co gnente...»), il luogo in cui si raccontavano i proverbi, gli indovinelli, le filastrocche (famose le ninnananne), il luogo in cui si cantavano i canti rituali legati alle stagioni ed agli eventi importanti della vita dell’uomo (ad esempio il corteggiamento, le nozze, ecc.). Al filò si davano appuntamento i fidanzati e nascevano amori.