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IL MEDIOEVO, GLI EZZELINI ED I VISCONTI

Ben presto Vicenza, consapevole dell'importanza strategica del nuovo insediamento, volle imporre la sua supremazia, facendo giurare ad un'assemblea di 800 bassanesi un patto di fedeltà e obbedienza (1175).

Nei decenni successivi la storia di Bassano si intrecciò con le vicende politiche e militari degli Ezzelini: il loro potere derivava dalla ricchezza fondiaria, incrementata dall'investitura delle "decime" avuta dal vescovo di Vicenza e dai proventi delle "mude", cioè dei dazi alle porte del borgo. La supremazia degli Ezzelini, se da una parte limitò l'autonomia comunale, dall'altra favorì, attraverso l'esperienza dell'amministrazione dei beni ezzeliniani, la formazione delle prime magistrature comunali.

Quando, nel 1259, Ezzelino III morì i Bassanesi chiesero la protezione di Padova e si fecero assegnare i beni e i diritti che erano stati degli Ezzelini, regolando la vita comunale con gli Statuti.

Dopo la breve dominazione vicentina (1260-1268), Bassano attraversò un periodo tormentato, che la vide sottomessa a Padova, a Verona e di nuovo a Padova e che terminò nel 1388 col suo passaggio sotto i Visconti. Il periodo visconteo è caratterizzato da una relativa autonomia della città, testimoniata dall'ultima redazione degli Statuti nel 1389.