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MOBILI D'ARTE BASSANO

 

 

Le più remote notizie di falegnami a Bassano risalgono al 1175.

Alla fine del XII secolo si contavano 2.500 bassanesi e tra questi i falegnami rappresentavano una parte significativa. Ne è prova il bisogno che espressero di costituire la loro "Fraglia", di formare cioè la loro Corporazione. Nel 1437 il Comune approvò la "Matricola" della fraglia dei Marangoni. L’appartenenza alla Fraglia costituiva il riconoscimento della capacità professionale e della moralità del falegname.

Per quanto riguarda la materia prima, nei primi due secoli della sua vita comunale Bassano potè fornirsi del legname dai boschi che la circondavano, ma già nei primi decenni del ‘200 dovette ricorrere a Vicenza per essere rifornita dalla vicina Solagna. Si andava intanto sviluppando il commercio fluviale di legname. La fluitazione di quest'ultimo sul Brenta veniva regolamentata già dagli Statuti bassanesi del 1259. Questo fiume restò la via principale del commercio del legname fino all’inizio del ‘900 allorquando, migliorate le strade e costruita la ferrovia, si trovò più conveniente il trasporto via terra.

Nel corso degli anni il commercio del legname da costruzione fece sorgere lungo le rive del Brenta numerose seghe da legno mosse da ruote idrauliche. Nella seconda metà del ‘700 si contavano una dozzina di segherie lungo le rive del fiume nei comuni di S. Nazario e Solagna; altre sorgevano in Angarano, Nove e Cartigliano. Queste segherie diedero l’avvio agli empori di legname segato in tavole, travi e travetti, ove i falegnami potevano acquistare ciò che meglio confaceva alle loro lavorazioni.

Accanto ai falegnami e carpentieri nacquero i tornitori in legno, i carradori esperti nella costruzione di ruote in legno per carri, i bottari specializzati nella costruzione di tini e botti, gli intagliatori, gli zoccolai ed altre figure di artigiano.

La produzione dei mobili da arredamento ha in Bassano una storia che risale almeno al ‘500. Soprattutto nel ‘700 il mobile di Bassano raggiunge apprezzabili traguardi di qualità, con innovazioni tecniche ed estetiche e risultati stilistici autonomi e peculiari.

Per tutto l’Ottocento la lavorazione del legno a Bassano venne attuata da artigiani o da piccole aziende a carattere famigliare, che costruivano su ordinazione gli arredamenti ed i serramenti richiesti.

Sulla scia di questa tradizione la produzione dei mobili in legno, lavorati da falegnami specializzati, ha inizio a Bassano negli ultimi decenni del secolo scorso per merito di Vincenzo Brandestini.

Allo scoppio della prima guerra mondiale la fabbrica Brandestini aveva raggiunto il suo massimo sviluppo ed occupava 15 addetti: la sua produzione di mobili artistici, in legno scolpito e intarsiato, era apprezzata e conosciuta non solo a Bassano, ma anche a Vicenza, Treviso e Padova. Da questa bottega e dalla sua scuola uscirono molti abili artigiani, che eserciteranno in proprio l’arte appresa dal maestro (Merlo, Zonta, Brian); il Brian diventerà poi maestro d’arte degli allievi falegnami della Scuola d’Arte e Mestieri della città.

Nel periodo fra le due guerre mondiali l'industria di mobili artistici bassanese si sviluppò ulteriormente. Il Bussandri allargò la sua bottega, continuando per molti anni l’opera di restauro; il figlio sviluppò poi l’attività introducendovi anche la lavorazione del mobile d’arte. Allo stesso modo sorsero le aziende degli Zichele a Mussolente, dei Maroso, dei Basso, e da queste aziende si staccarono altri artigiani per lavorare in proprio.

Bassano ed il suo territorio sono oggi diventati un centro di produzione del mobile artistico e la lavorazione del legno e dei mobili nel comprensorio è arrivata ad occupare circa il 10% di tutti gli addetti all’Industria e Artigianato.

Fonte: Storia di Bassano, 1980
Edizione a cura del Comitato per la Storia di Bassano
Scrimin Libreria, Piazza Garibaldi, 25 Bassano del Grappa - VI