FORMAGGIO
MORLACCO del GRAPPA
Nel
1881 in "Asolando – note inutili di viaggio", un breve
resoconto di una gita sul Grappa, lo scrittore Giuseppe Valerio
Bianchetti diceva "Ma eccoci giunti a Borso, che senz'essere
la capitale della Morlacchia, pur va famosa per il formaggio
morlacco che vi si confeziona; formaggio di un sapore
specialissimo e caro ai bevitori. Perché un tal cacio si chiami
morlacco, nol mel seppe dire nemmeno il mio antiquario, che pure
in fatto di cognizioni locali è maestro di color che sanno; ma,
non constandogli che la terra sia mai stata abitata da Morlacchi,
né che questi vi apparecchino cacio uguale, dovette, rosso di
vergogna, piegar la fronte e confessare la propria ignoranza. Ad
ogni modo passare di Borso e non assaggiarvi il morlacco, gli è
come andare a Pisa e non vedervi il deputato Toscanelli, un
peccato mortale addirittura".

Tutta la Valle del Brenta e l'antico Agro Bassanese sono note per
alcuni tipici e particolarissimi prodotti del territorio: gli
asparagi, l’olio d’oliva, vini e naturalmente la grappa. Ma è
solo sul massiccio del Monte omonimo che, ancora oggi, alcune
malghe trasformano il latte in un saporito formaggio, "come
quelli di una volta", che sa di erba e di fiori: il Morlacco
o Burlacco, un vero e proprio cru della zona del Grappa.
Originario della regione balcanica tra l’Istria e la Dalmazia,
abitata anticamente dalla stirpe dei Morlacchi, arrivò in queste
zone grazie a quei pastori che qui si stabilirono. In passato
questo formaggio era derivato dal latte della capra, oggi invece
è un formaggio da tavola prodotto con latte intero vaccino,
straordinario per il gusto molto particolare che si sposa
volentieri, secondo alcuni gastronomi, con la Malvasia.
Notizie certe sulla produzione del Morlacco risalgono alla metà
del XIX secolo quando in alcuni documenti si parla del "formagio
dei poareti" in quanto prodotto con latte crudo sgrassato e
con la sola aggiunta di sale.
E, infatti, il Morlacco ha un sapore fortemente salato, con
profumo intenso che si accentua con la maturazione.
Prodotto solo d’estate nell'area del Grappa, il formaggio
acquista la sua straordinaria ricchezza di aromi e sapori grazie
alla diversità di ambienti d’alpeggio che assicurano una flora
assai ricca e varia al latte. Viene prodotto ancora con metodi
artigianali: il latte filtrato viene posto in vasche dove poi
avviene la scrematura mediante affioramento della panna. Il giorno
successivo il latte scremato viene versato in una caldaia di rame
e, mediante il fuoco a legna, si porta alla temperatura di
coagulazione di circa 35/40°, aggiungendo il caglio e lasciando
riposare per circa 20 - 30 minuti fino a raggiungere il punto di
rassodamento. Una volta rassodato si effettua la rottura della
cagliata usando la "lira", un attrezzo in acciaio.
Ultimata la cottura, la cagliata viene lasciata depositare sul
fondo della caldaia dove si formerà un unico blocco. Trascorso un
certo periodo, a discrezione del malgaro, si procede
all'estrazione utilizzando appositi stampi. La salatura viene
fatta a secco il giorno dopo.
Tempo fa, veniva prodotto un tipo di Morlacco detto "increà":
le forme ancora fresche venivano ricoperte con diversi strati di
argilla di Possagno (Vi), così si isolavano dall’aria e si
riusciva ad ottenere una maggior concentrazione di aromi e sapori,
ottenendo quasi un "formaggio di fossa". Oggi esiste
solo il prodotto fresco, a pasta molle, bianca come la neve, con
occhiature piccole. Gli alpeggi che producono il Morlacco sono
circa una ventina, e ognuno di loro può fornire al massimo
trecento forme all'anno, ma spesso molte meno, con un peso che
oscilla in genere tra i cinque e i sette chilogrammi.
Un formaggio che a ragione potremo definire "raro" che
con la polenta abbrustolita, accompagnato a fette di sopressa,
come ripieno degli gnocchi o semplicemente da solo, non vi deluderà
mai.
ZONA DI PRODUZIONE
Viene prodotto esclusivamente nella zona del Monte Grappa, in
particolare nelle malghe in periodo di Alpeggio, quando le vacche
mangiano l'erba fresca. Notizie certe sulla produzione del
Morlacco nelle malghe del Grappa risalgono alla metà del secolo
diciannovesimo.
TIPOLOGIA
Prodotto con latte vaccino semigrasso, con cagliatura presamica.
Tradizionalmente ottenuto da latte crudo, parzialmente scremato
per affioramento. Pasta cruda, con salatura a secco. Maturazione
in 10-15 giorni.
CON
IL MELONE : Stecchini composti da quadretti di melone giallo
maturo e quadretti di Morlacco.
CON SOPRESSA : Accompagnare fettine di Morlacco passate nell'Olio
di Oliva con fette di soppressa o di salame riscaldate in una
padella, irrorate con alcune gocce d'aceto. Guarnite con fette di
polenta abbrustolita.
CON LA CIPOLLA : Fettine di Morlacco di un cm di spessore,
cosparse di pepe e coperte da anellini di cipolla fresca, il tutto
condito con olio d'oliva e aceto.
INSALATA : 200g di Morlacco, 300g di radicchio verde tenero, 100g
di rucola, olio d'oliva extra vergine, aceto aromatico, pepe.
Lavare e sgocciolare il radicchio e la rucola. Condire l'insalata
con il formaggio tagliato a dadini, olio d'oliva, aceto aromatico.
Servirla cosparsa con un po' di pepe appena macinato.