TRADUCI IN

 

PALAZZON SUL MONTE CAINA

 

Tra i luoghi più noti di Campese, anche se non pertinente strettamente al suo territorio, vi è quella valle che si trova immediatamente a ridosso del crinale del Caina e della Campesana indicata genericamente come "da drio" e, in parte, come pra cavallo e raggiungibile percorrendo il sentiero del masarozzo e della bocchetta, o seguendo l’impervio trodo delle ghibbie. Alla testata di questa valle si trova una corte con un grande edificio chiamato appunto Palazzon.

Si tratta di una architettura singolare, diversa per dimensioni e collocazione da tutte le altre costruzioni della zona. L’edificio con le sue pertinenze sorge sulla piccola sella ad Ovest della sommità del Caina da dove si può scendere a Sud alla valle del Silan e a Valrovina e a Nord a Campolongo. Questo percorso permette di aggirare il territorio di Campese con le sue due chiuse sulla Brenta e si qualifica quindi per questa sua caratteristica come uno dei punti di accesso al Canale di Brenta che aggira gli sbarramenti naturali e difensivi del fondo valle e contemporaneamente come una via di accesso all’Altipiano di Asiago.

Descrizione.

L’edificio principale anticamente aveva una pianta rettangolare con lati, all’incirca, di metri 14 per 28, attualmente presenta una pianta di metri 6 per 21 circa, ridotta di più della metà rispetto a quella antica. Questo ridimensionamento edilizio è attestato fin dal 1813. L’edificio attuale, che è un evidente adattamento di quello più antico, presenta al piano terra un vano d’entrata cui si accede da due grandi portoni ad arco, a destra e a sinistra si trovano due stalle; il piano superiore, cui si accede dall’esterno, è una grande tezza per il fieno. Tre buche fienaie mettono in diretta comunicazione il piano superiore a quello inferiore. Il solaio tra i due piani è costituito da una grande volta a botte, costruita con pietra del luogo, ad arco ribassato sostenuta nel mezzo da colonne monolitiche a capitelli "dorici" nella stalla ad Ovest, da pilastri in pietra (sempre monolitici) nella stalla ad Est; tra i capitelli delle colonne o dei pilastri e la volta sono inserite delle zeppe di legno che garantiscono la tenuta. Anticamente, con molta probabilità, si trattava di un locale unico lungo circa 24 metri e largo circa 6. Le colonne in pietra e i pilastri probabilmente provengono dalla parte abbattuta dell’edificio. La pianta antica è ancora riconoscibile nella spianata a Nord purtroppo rimaneggiata per ricavare un’area di parcheggio. Ad Ovest si trovano due grandi pozzi con serbatoio a cupola e vera in pietra e una pozza per l’abbeverata degli animali. L’attuale corte è fiancheggiata da locali di abitazione e di servizio. Come fosse l’edificio antico e il suo uso si potrebbe maggiormente conoscere da un accurato rilievo architettonico e da una campagna di saggi sul terreno.

Notizie storico critiche.

Gli elementi architettonici attuali rimandano ad una costruzione attorno al 1500-1600, ma l’impianto potrebbe essere più antico. Che il luogo fosse abitato e comunque interessato all’allevamento lo possiamo arguire da due documenti di compravendita risalenti alla fine del 1300, in cui si parla di una pezza di terra prativa di campi sei e di un certo maso con le sue pertinenze. La località in cui si trova questa pezza di terra è caigina. Il documento del 17 gennaio 1390 è interessante perchè la trattativa avviene a Campese nella casa di abitazione di Zanino del fu Marco da Campese, il venditore è Ziramonte del fu Giordano da Varoina e il compratore Bonaventura del fu Nicolò da Campese. Non sappiamo esattamente dove localizzare questo appezzamento di terreno e il maso, comunque questa è una testimonianza dell’interesse degli abitanti di Campese per questi pascoli; il maso poi suggerisce la presenza di una abitazione.

I proprietari del Palazzo all’inizio del 1800 erano i Cornaro, più a valle troviamo i Gradenigo e i Roberti. Questo testimonia dell’interesse economico che le grandi famiglie sia veneziane che bassanesi avevano anche per il territorio montano oltre che per la campagna dove sorgevano le loro splendide ville. Le dimensioni antiche del Palazzo suggeriscono che i pascoli di sua pertinenza debbano essere stati molto vasti e che comunque fosse un punto di riferimento per il territorio circostante.