TRADUCI IN

LE GRAZIE

La tradizione vuole che Canova abbia eseguito questo soggetto prendendo a modelle tre “putte” povere di Possagno che poi compensò con tre premi in denaro: da lì cominciò l’annuale elargizione di tre “grazie dotali” a tre ragazze povere che si fossero maritate entro l’anno (non vengono più distribuiti i tre premi da alcuni decenni, da quando lo Stato provvede all’assistenza degli indigenti). Le tre Grazie, erano dèe della bellezza del fascino e della felicità; figlie di Giove e di Afrodite, ciascuna aveva una caratteristica che la distingueva: lo splendore per Aglaia, la serenità per Eufròsine e la prosperità per Talia. Nell’agosto del 1997, questo dipinto fu rubato e, grazie all’intervento dei Carabinieri, fu recuperato e riportato nella sua sede originale: paradossalmente, quel furto rese quest’opera celebre in tutto il mondo tanto che oggi è richiesta da molti musei per mostre tematiche e temporanee.

 

Olio su tela, 1799

Collocazione attuale: Salotto di Casa del Canova, cm 102x75

 

 

 

 

 

LE GRAZIE E VENERE DANZANO DAVANTI A MARTE

 

 

Si tratta di una delle opere più significative dell'artista: le Tre Grazie danzano davanti a Marte e Venere allieta l'atmosfera con la musica: La scena è ulteriormente arricchita da alcuni ragazzini che danzano con fiaccole e corone floreali. Le figure femminili sdanno un senso di leggerezza e sono vestite con veli finissimi come spesso accade nei dipinti di Canova.

 

Tempera, 1798?
Collocazione attuale: ingresso della Casa del Canova, cm 25x39

 

 

 

 

LE GIOCATRICI DI ASTRAGALI

 

 

Il quadretto rappresenta due ninfe che giocano con dei dadi ricavati da ossa di capra (ossa astràgali). In antichità questo era un gioco molto diffuso; l'atmosfera che si percepisce è di felicità e tranquillità.

 

Tempera, 1799?
Collocazione attuale: ingresso della Casa del Canova, cm 28x38