TRADUCI IN

 

PRATUM LETRI OLIERO

 

Il prato della tomba, quasi certamente il rialzo tra le grotte e la strada provinciale detto "Tomba dei Bora".

Il toponimo lo conosciamo dalla carta di donazione di Ezzelino il Monaco a beneficio del Monastero di Santa Croce di Campese redatta il 22 novembre del 1221.

Il toponimo da’ rilievo alla "tomba" e la tradizione colloca a ridosso della "tomba", che in questo caso sta per tumulo o rialzo del terreno forse in parte naturale e in parte artificiale, la casa di Ezzelino, identificata con l’edificio posto a destra dell’esedra con colonna che da’ inizio al viale che porta alla chiesa di Santo Spirito. Cunicoli sotterranei sono stati ritrovati tra le case e il tumulo. Da una fotografia aerea si notano i resti di una "costruzione" a pianta rettangolare composta da due quadrati affiancati. Di questo supposto tumulo sepolcrale non abbiamo altri dati che quelli della tradizione e quelli sopra descritti.

Dagli indizi si può supporre che il tumulo risalga ad epoca gallica.

Il nome Bora che troviamo nel toponimo e’ ancora presente come specificativo del cognome in alcune famiglie del Canale di Brenta. Il suo significato e’ incerto

Se non fosse per il toponimo "tomba dei Bora" si potrebbe semplicemente interpretare letrum come letto di fiume o di torrente come si trova nel documento citato dove nello specificare i confini della donazione si trova ab alia letrum de Sivolono, che e’ da interpretare come; "dall’altra parte il fondo del <torrente> Sivolono". Il toponimo quindi significherebbe "il prato presso il borro", e potrebbe essere semplicemente cosi’.