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EDIFICI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE A SAN NAZARIO

 

 

Opificio Fontana.

LUOGO. Comune di S. Nazario, Merlo.

OGGETTO. Opificio Fontana.

CATASTO. F.XIX(1959), part. 217,218,234,235,

CRONOLOGIA. XVII (metà); XX (metà).

DESTINAZIONE ORIGINARIA. Filatoio e casa padronale, poi ovattificio.

USO ATTUALE. Opificio dismesso. Casa padronale restaurata e abitata.

CARATTERI COSTRUTTIVI – TIPOLOGIA EDILIZIA

PIANTA. Part. 234 rettangolare; part. 217 irregolare.

COPERTURE. Part. 234 tetti a due falde in eternit; part. 217 tetti a più falde in coppi.

VOLTE O SOLAI. Part. 234 solai con travi in ferro; part. 217 solai con travi in legno; volte a botte e crociera sulle scale.

SCALE. Part. 217 scala unica longitudinale in quattro rampe poggiata su volti e muri.

TECNICHE MURARIE. Muri in mattoni e pietre con intonaco liscio.

PAVIMENTI. Part. 217: alla veneziana con decorazioni; part. 234: in cemento e in piastre di pietra.

DECORAZIONI ESTERNE. Porta della filanda con cornice in pietra bugnata, con mascherone alla chiave di volta; sulla facciata sono ancora leggibili le sagome di due stemmi araldici. Facciata della casa padronale: poggiolo con balaustra.

DECORAZIONI INTERNE. Frammenti di affreschi nella casa padronale.

STRUTTURE SOTTERRANEE. Il "primo piano" sottostante al piano di ingresso dalla strada posta ad Est è parzialmente appoggiato al terrapieno a monte. Le fondazioni sono parzialmente su pietra.

DESCRIZIONE.

Opificio.

1 - E’ un antico filatoio da seta, ora ex ovattificio, costruito sulla riva destra della Brenta e fiancheggiato da una roggia con antica opera di difesa sul fiume.

Attualmente si trova molto più in basso rispetto al livello della attuale strada che lo fiancheggia. La pianta è rettangolare allungata sul fiume e rispecchia fedelmente l’impianto antico.

2 - L’edificio si sviluppa lungo il fiume, attualmente è caratterizzato da una grande sala con gli impianti principali che si sviluppano in altezza per tre piani; attigui ci sono locali per officine, amministrazione e magazzini con montacarichi, disposti su tre piani.

3 – Il prospetto sulla strada è caratterizzato dall’antico portone d’ingresso con cornici in pietra bugnata con alla sommità un mascherone. Di fianco ci sono tracce di due stemmi dipinti a fresco.

Sul fiume il prospetto Ovest è caratterizzato dalla roggia con le opere di difesa. La parete dell’opificio presenta in basso una cordonata in pietra e finestre disposte su due lunghe file sovrapposte come era d’uso negli "edifizi" da seta antichi.

4 – All’interno dell’edificio ci sono ancora i macchinari dell’ovattificio e molti degli attrezzi delle officine.

L’insieme è una testimonianza unica e preziosa degli insediamenti industriali nel Canale di Brenta.

Casa padronale.

1 – L’edificio costituente l’antica casa padronale è addossato alla strada ed è posto su un pendio che porta alfiume. La pianta è irregolare.

2 – La casa padronale è articolata su tre piani completamente fuori terra e altri due seminterrati. Elemento caratterizzante è la scala impostata su volte a botte intonacate e con gradini e pianerottoli in pietra. All’ultimo piano vi è una grande soffitta.

3 – Il prospetto sulla strada presenta, al primo piano, una porta finestra con balaustra in pietra. L’innalzamento della strada rispetto all’antico piano di scorrimento ha alterato i rapporti volumetrici del prospetto.

Sulla spianata di servizio tra i due edifici, verso la Brenta, il prospetto è caratterizzato dalla canna esterna di un grande camino sovrastante la porta di accesso alle cantine. Tutte le finestre hanno davanzali e architravi in pietra a vista.

VICENDE COSTRUTTIVE E NOTIZIE STORICO-CRITICHE.

Ilcomplesso costituito da "edifizio per seghe, un secondo per macina da grano, un terzo da un filatoio di seta" è caratterizzato dal trovarsi di fronte all’antico porto fluviale di Oliero e il fiume ha quindi una portata d’acqua aumentata dalla "fontana dell’Oliero" che permette, con una breve roggia, di mettere in moto le ruote di più opifici.

Le caratteristiche costruttive portano a datare l’insieme degli edifici, come gran parte degli opifici sorti lungo l’asta della Brenta, alla seconda metà del 1600.

Il 15 febbraio 1684 le concessioni d’acqua sono registrate a nome di Bernardin Pelizzari e Bosello Francesco: "contrada del Merlo, rosta d’acqua del Brenta , mole da segar legnami" e "conferma di una posta di sega sul Brenta" (A.S.Ve., Beni Inculti Vicenza, Catastico carte 429, verso; Beni Inculti Vicenza, alla voce San Nazario, busta n° 389). Nel 1705 è documentato per la prima volta un filatoio in un contratto d’agenzia tra Valentin Massari proprietario e Francesco Guarnieri (A.S.Bassano, Atto Not. G. Sebellin, 30 sett. 1705). L’anno seguente Valentin Massari risulta proprietario di quattro seghe (A.S.Bassano, Atto Not. G.Sebellin, 7 luglio 1706). La famiglia Massari risultaancora proprietaria delle "seghe" il 20 marzo 1752 e il 22 dicembre 1799 (A.S.Venezia, Beni Inculti Vicenza, Catastico, carte 446). Con la caduta delle Serenissima, come per altri opifici della valle, cambiano i proprietari; nel 1811 gli opifici sono intestati a Molini Gasparo del fu Giuseppe. Nel Sommarione del Catasto napoleonico troviamo: "luogo ad uso deposito per legname", "molini a tre ruote", "seghe a due ruote", "edificio da setta a quattro ruote" (A.S.Venezia, Catasto napoleonico napoleonico, Sommarione, S.Nazario, vol. n°830). Nel 1848-1852 lo stesso Molini Marco quondam Giuseppe risulta proprietario di tutta l’area, compresa la casa padronale (A.S.Bassano, Catasto Stabile Austriaco, S. Nazario, Partita 1355). La redazione del 1855 delle mappe catastali registra un nuovo edificio sullo slargo tra la casa padronale e la Brenta. Il 20 maggio 1857 Negrello Giovanni quondam Antonio è il nuovo proprietario del filatoio, della casa padronale e della sega (A.S.Bassano, Ctasto Stabile Austriaco, S. Nazario, part. 1351). Il mulino da grano, che non è intestato al Negrello incomincia una sua storia separata.

Nel 1875 sono intestati ai Negrello "una sega da legnami ad acqua", una "casa di 4 piani, 24 vani" (A.S.Bassano, Catasto Unitario, S. Nazario, fabbricati, partita 542). Nel 1887-88 le proprietà dei Negrello divise tra vari eredi sono di nuovo riunite nelle mani di Fabris Felicita fu Alvise vedova Negrello;nel frattempo le proprietà si sono estese oltre l’area degli opifici verso la contrada del Merlo (A.S.Bassano, Catasto Unitario, S. Nazario, terreni, part. N° 759, 765, 769, 812). Il "filatoio fuori uso" sulla riva della Brenta risulta nel 1890 di "piani 2, vani 11". Nel 1901, il 19 ottobre, il filatoio è acquistato da Forcellini Domenico e Pozzobon Alessandro (A.S.Bassano, Catasto Unitario. S. Nazario, fabbricati, part. 855).

Il 31 – 8 – 1914 Marzotto Ing. Alessandro fu Gaetano acquista il filatoio e il 27 marzo 1915 il mulino da grano ad acqua (A.S:ì.Bassano, Catasto Unitario, S. Nazario, fabbricati, part. 856). Evidentemente l’Ing. Alessandro marzotto figlio di Gaetano fondatore dell’omonima industria laniera di Schio, pensava di utilizzare a scopo industriale gli antichi edifici dei mulini e del filatoio.

La casa padronale e la segheria vengono venduti a Cavallin dott. Arturo, a Mazzuoli Gian Domenico e a Mearelli Stefano, per essere poi riacquistati dai Negrello nel 1913 (A.S.Bassano, Catasto Unitario, S. Nazario, fabbricati, part. 915, 833, 865, 978).

Il 29 – 7 – 1943 la proprietà è di Lazzari Alessandro, cui succedono Lazzari Monsignor Pietro, Lazzari Giuseppe Bruno (A.S.Bassano,Catasto Unitario, fabbricati, part. N° 1279,1311).

Nel 1953 una delle stanze del pianterreno risulta adibita ad "aula scolastica"; si tyratta della "scuola di agricoltura", come appare anche da una lapide apposta sul muro esterno.

Il 28 – 12 – 1960 Fontana Baldassare e Paolo acquistano la casa padronale e l’antico edificio del filatoio di "piani 2, vani 11" (A.S.Bassano, Catasto Unitario, S.Nazario, fabbricati, part. 1256.1553). L’edificio del filatoio fuori uso viene quindi ripristinato dai fratelli Fontana che ne faranno un ovattificio.

Centrale idroelettrica

Il "mulino da grano ad acqua con la casa che si estende sora" viene acquistato il 15 – 3 – 1931 dalla Società Anonima Veneta Impianti Elettrici. Nello stesso anno il "filatoio fuori uso", il mulino da grano ad acqua e la "casa che si estende sopra" sono dichiarati "area di fabbricati demoliti" . Al posto del mulino, nel 1935, fu edificato un piccolo impianto idroelettrico da parte della Società Idroelettrica Val Brenta (A.S.Bassano, Catasto Unitario, S. Nazario, fabbricati, partite 1015, 1197, 1176, UTE Vicenza, scheda 009716). Nel 1943 avviene una fusione di Società con la SADE.

Nel 1959 Baldassare e Paolo Fontana acquistano parte dell’area lungo la Brenta.

Il piccolo impianto idroelettrico sarà distrutti dall’alluvione del 1966.

 

MAPPE – RILIEVI

1 - A.S. Venezia, Beni Inculti Treviso 43/12, 8 marzo 1704 con iconografia.

2 - A.S. Bassano, Catasto Stabile Austriaco, S. Nazario, F. XXXV, F. 25.

3 - A.S. Bassano, Catasto Unitario, S. Nazario, F.XIX.

ARCHIVI

A.S. Venezia, Beni Inculti

A.S. Bassano, Catasto.

A.UTE Vicenza.

A. privato Chemin (Campese di Bassano),cartella Archeologia Industriale,Opificio Fontana al Merlo.