Vari ritrovamenti archeologici fanno supporre che il territorio veneto fosse abitato già in epoca antichissima,
intorno al 1000 a.C. 'arrivarono gli Eneti (una popolazione indoeuropea originaria della plafagonia) essi
si fusero con le altre popolazioni già presenti tipo gli Euganei dando vita
all'etnia dei Veneti. I Veneti avevano una propria lingua il venetico con una scrittura con caratteri del tipo runici. Nelle comunità venetiche al centro vi era un tiglio il loro albero sacro dove si riunivano i saggi e si svolgevano le feste che segnavano l'ingresso nella società dei giovani. Erano religiosi, bruciavano i loro morti su pile di legno e raccoglievano le ceneri in urne di terracotta o bronzo, veneravano diversi dei in templi all’aperto, in particolare la dea Rejtija che in epoca romana con l'introduzione del cristianesimo la sua figura venne sostituita dalla Madonna.
I Veneti in un primo momento si allearono con i Romani per contrastare le popolazioni dei Galli, successivamente entrarono a far parte dell'impero romano spontaneamente diversamente da altre popolazioni che furono conquistate con la forza.
In epoca romana con l'imperatore Augusto, successore di Cesare, l'impero fu diviso in varie regioni “regio X Venetia et Histria” era il nome del territorio del popolo Veneto, con i romani e l'introduzione del latino lingua ufficiale del' impero inizia a svilupparsi una prima forma di lingua veneta.
Con la caduta di Roma e le continue invasioni barbariche una parte della popolazione si spinse ad ingrossare le varie comunità venete già esistenti della laguna per finire poi a fondare
Venezia, il litorale veneto resterà governato da l'esarcato di Ravenna (sotto l'impero bizantino)
ottenendo progressivamente l'autonomia diventando la repubblica di Venezia.
Nell'entroterra Veneto diversamente si insediarono diversi feudi governati da varie signorie come gli Estensi, i da Romano, Carraresi, Scaligeri.
La
Serenissima si diffuse con varie colonie nel mediterraneo,
crebbe economicamente con il commercio, l'espansione nella terra ferma la portò a metà del 1400 a completare l'unificazione del popolo Veneto e altri territori, infatti la repubblica di Venezia si estendeva da Bergamo, Brescia, l'attuale Veneto e Friuli, l'Istria, la Dalmazia,il Montenegro, Creta e Cipro. Con la repubblica di Venezia i Veneti trovarono pace e uno stato con
gradi di civiltà e di libertà invidiate da tutti i popoli vicini, dal
1400 al 1797, quasi 400 anni di storia unitaria, di stato sovrano, indipendente, illuminato, invidiato e rispettato in tutto il mondo di allora.
La progressiva perdita d'interesse delle rotte commerciali nel mediterraneo, dopo la scoperta dell'America e le costosissime guerre contro l'impero Turco, indussero nel 1700 lo Stato Veneto a mantenere la neutralità disarmata nei conflitti tra le potenze europee.
Nel
1797 con la scusa di inseguire gli Austriaci scacciati da Milano
che in ritirata entrano nei territori Veneti, Napoleone dichiara
guerra alla Serenissima con l'accusa di non aver fatto nulla per
contrastare gli asburgici, fregandosene quindi della dichiarata
neutralità di Venezia.
Dopo la rivolta popolare di Verona (pasque veronesi) Napoleone avanza
incontrastato fino ad assediare Venezia, il 12 maggio 1797 si riunisce
per l'ultima volta il maggior consiglio dichiarando decaduta la
repubblica, il 15 maggio 1797 entrano a piazza san Marco le truppe
Francesi la prima armata straniera a Venezia dopo più di 1000 anni.
Successivamente Napoleone cede il Veneto agli Austriaci in cambio
del Belgio, durante il dominio austriaco con il regno Lombardo-Veneto
vi fu una ripresa economica e sociale, nel 1848 la popolazione
insorse contro gli austriaci e Manin, fautore della rinata
Repubblica di Venezia, non riuscì a smuovere i Veneziani finché
gridava “Viva l’Italia”. La gente si smosse solo quando egli urlò
Viva San Marco, Viva Venezia! E l’indipendenza della seconda
Repubblica di Venezia durò dal 23.03.1848 al 27.08.1849.
Il re d'Italia Vittorio Emanuele ll nel 1866 si alleo con la
Prussia in guerra contro l'Austria e tentò più volte di conquistare
il Veneto subendo sonanti sconfitte, celebri sono la battaglia di
Custoza (per terra) e la battaglia di Lissa (per mare).
L'Austria sconfitta dalla Prussia fu costretta in un trattato di
pace a cedere il Veneto ai Francesi i quali avrebbero dovuto
indire una consultazione popolare per deciderne le sorti.
Il regno d’Italia non considerò gli accordi internazionali, e
con il beneplacito della Francia invase il Veneto il 10 luglio,
due giorni dopo la ritirata degli austriaci.
Il re Nominò nuovi prefetti, selezionò commissari di fiducia per
l’organizzazione del plebiscito ed orchestrò una campagna
propagandistica. Al voto, la popolazione fu condotta forzatamente
dall’esercito ed il voto stesso fu poco realistico: urne distinte
e schede di colore diverso per il sì e per il no, la registrazione dei
nomi di chi votava per il no, ecc..
L’esito del plebiscito fu poco realistico: 642.000 Sì contro solo
69 No.
I
Savoia con l’ultima guerra di indipendenza si indebitarono
moltissimo, il primo atto amministrativo del regno italiano fu far
finanziare ai Comuni veneti le spese di guerra.
I Comuni, già impoveriti da tempo, furono costretti a vendere i terreni
comunali, con l’arrivo dei nuovi proprietari buona parte della
popolazione fu cacciata dalle terre e divenne braccia da lavoro per i
facoltosi latifondisti. Il Veneto entrò in una crisi disastrosa
senza paragoni in condizioni di estrema miseria e precarietà, tanto che
ci furono rivolte contadine soffocate nel sangue, moltissimi Veneti
furono costretti ad emigrare in Brasile, Uruguay, Argentina per non
morire di fame.
La prima guerra mondialecombattuta
principalmente in Veneto portò ancora morte e distruzione, il
successivo regime fascista impose una dura repressione dalla cultura
Veneta, le assurde guerre coloniali e la disastrosa seconda guerra
mondiale portarono ancora morte e distruzione trasformando il territorio
Veneto in un immenso campo di battaglia. Nel dopoguerra grazie alla
loro tempra i Veneti si sono per l’ennesima volta risollevati
grazie anche ai propri emigranti.
Dal 1946 il Veneto è una regione della Repubblica Italiana a statuto
ordinario, nel 1971 il parlamento Italiano ha approvato lo statuto della
regione Veneto riconoscendo ai suoi abitati la definizione di popolo
Veneto.
L'Unesco ha riconosciuto la lingua veneta nel 1999 e con la
legge 8/2007 la Regione del Veneto ha di fatto riconosciuto il
veneto
come lingua.