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Il paese è compreso nel territorio del basso Feltrino, ha una superficie per lo più montagnosa, trovandosi stretto tra il Piave e i monti che rappresentano le estremità orientali del massiccio del Grappa.
Si differenzia peraltro per proprie caratteristiche orografiche dal sistema dolomitico e da quello prealpino della fascia pedemontana veneta, costituendo un piccolo anfiteatro là dove il Piave entra nella pianura.
Il suolo su cui posa il capoluogo è il risultato di vasti depositi di ghiacciai della valle del Piave e, molto probabilmente, anche di quelli del Cismon.

Il confine a nord, è costituito dalla linea Cima Sassumà (m.1510) Monte Santo (m.1538) Monte Tomatico (m.1595), mentre a ovest una lingua del territorio comunale si inserisce in quello di Alano di Piave con le sommità di Col Spadaròt-Fontanasecca (m.1609), confinante con il Monte Solarolo (m.1625) e con il Valderoa (m.1575). La punta minima è quella su cui sorge la centrale idroelettrica a sud del capoluogo (m.188).L'altitudine media dell'abitato è di m. 288. L'estensione dell'intero territorio comunale supera di poco i 2800 ettari. CastelnuovoConfina con Seren del Grappa e Feltre a nord. Ad est il Piave delimita i confini con Vas e Segusino fino alla confluenza del torrente Tegorzo che segue il limite sud per un tratto di circa quattro chilometri con Alano di Piave. 

Il paese gode di una ridente posizione, di un clima mite, tanto è vero che durante i rigori invernali difficilmente raggiunge temperature troppo rigide. E' però battuto da venti periodici impetuosi provenienti dalla valle del Piave, che investono soprattutto il capoluogo. Il carattere collinare, la ricchezza di verde e di acque nell'invaso di Quero, rendono ospitale ed equilibrato l'intero rapporto tra zone insediative e natura circostante. Oltre al Capoluogo esistono le frazioni di Schievenin, Santa Maria, Carpen e Cilladon. Di notevole importanza turistica sono: la valle di Schievenin, gli abitati montani di Prada e Cilladon, il castello medioevale in località Santa Maria.


La valle di Schievenin, bagnata dal torrente Tegorzo, è una zona di notevole attrazione per il villeggiante, tanto da essere una vera oasi di pace. Essa presenta bellezze naturali e panoramiche davvero incantevoli.
Nella valle è possibile praticare l'arrampicata, nell'apposita palestra naturale di roccia, posta in fondo all'abitato. Inoltre gli amanti dell'escursionismo in quota possono disporre di una notevole rete sentieristica che sale ai monti Sassumà, Tomatico e alle splendide malghe Valdumèlla, Conte, Paoda, Zavate.
Inoltre gli amanti della natura possono visitare il museo di scienze naturali situato in prossimità della chiesetta della frazione. In esso sono raccolti minerali, cristalli, fossili e molte specie di rettili, insetti, uccelli. Il museo di Schievenin è sede staccata del Museo civico "Bellona" di Montebelluna.


Le località di Prada e Cilladon sono luoghi suggestivi da cui si gode un ampio panorama verso i monti circostanti e la pianura. I posti sono decisamente belli, proprio perché non vi è giunta mai la civiltà dei giorni nostri. Chi ci si trova vive quasi in un mondo irreale, dove smog ed inquinamento sembrano parole strane, inesistenti. Le località sono facilmente raggiungibili attraverso una piccola strada asfaltata, percorribile anche dagli amanti dell'escursionismo della mountain-bike. Per quanto riguarda la frazione di Santa Maria, è tappa obbligata la visita all'antica chiesetta e al castello medioevale.

Castelnuovo, così chiamato dalla storia, fu costruito nel 1376 da Jacopo Cavalli, capitano generale della Serenissima. Sorge di rimpetto al corso del fiume Piave. Ancora oggi è dotato di due torri, ma un tempo una terza era eretta nella sponda opposta del fiume. Tra le due torri opposte una grossa catena serviva per gestire il pedaggio al passaggio delle zattere sul fiume. Ora il castello è un luogo di preghiera dei Padri Somaschi, il cui fondatore fu San Girolamo Miani. Quel Miani che qui visse e combattè come comandante del fortilizio e che proprio in questo luogo venne miracolosamente liberato cominciando così la sua nuova vita.
Il Capoluogo offre diversi itinerari turistici tra questi i più interessanti sono la visita al Monte Cornella, teatro di aspre battaglie durante la prima guerra mondiale, e alla località Casette Rosse, posta a metà strada dalla cima del monte. La chiesetta di San Valentino posta nel fondovalle, sulle rive del torrente Tegorzo, fu costruita nel 1696 ed è annualmente frequentata il 14 febbraio da molti giovani innamorati che oltre a partecipare alla locale festa delle arance benedette sono fiduciosi che il Santo Patrono esaudisca i loro progetti. L'ossario austro-ungarico posto sulla sommità del Col Maor, a due passi dalla chiesa parrocchiale, è un luogo storico da visitare. Interamente costruito in granito, il mausoleo contiene le spoglie di migliaia di soldati caduti durante La Grande Guerra. Lo scenario dalla cima dell'ossario domina tutta la valle del Piave.