Il Castello di Asolo, noto
anche come "Palazzo Pretorio" o "Castello della
Regina Cornaro", occupa a sud ovest del centro cittadino un
ristretto ed elevato sperone roccioso disposto lungo un crinale
dall'elevata valenza strategica. Da tale posizione la fortezza
domina vigile vasta parte del territorio e l'abitato sottostante.
Mancano dati certi che chiariscano l'origine dell'impianto
fortificatorio o che facciano luce sui primi episodi insediativi
nell'area.
Il
Diploma dell'imperatore Otone I del 969 nomina per la prima volta
un castrum Asili, ma non può essere accertata fin da allora la
reale presenza di una struttura difensiva in Asolo. L'ambiguità
semantica del termine castrum infatti non permette di precisare se
l'espressione castrum Asili indichi con precisione un impianto
fortificatorio dislocato in città oppure definisca l'intero borgo
organizzato con strutture difensive.
In un altro documento del 1211 si associa alla presenza di un
castrum quella di un burgus e di una villa: queste distinte
definizioni di ambiti spaziali e funzionali possono in realtà
costituire la prima prova della presenza castellare in Asolo.
Nulla si sa della forma delle primitive fabbriche poiché
obliterate dai successivi restauri e rifacimenti cui fu sottoposto
il poderoso edificio.
Nel 1242 il Castello, vero fulcro sociale, economico e politico
della vita cittadina nel Medioevo, fu dimora di Ezzelino da Romano
mentre dal 1339 divenne sede dei podestà veneziani e prima della
fine del XIV secolo venne inglobato nel circuito delle mura
cittadine.
Nel 1489 il Castello si trasformò nella residenza della
regina-prigioniera Caterina Cornaro, allontanata dal suo regno di
Cipro dai Veneziani che le offrirono in cambio la simbolica
signoria della cittadina pedemontana e del suo territorio.
Dalla
morte di Caterina Cornaro il corpo di fabbrica e la sua corte
subirono diverse modifiche e interventi di restauro (sono noti
quelli del 1695, 1796, 1816, 1830) che fecero assumere al vecchio
centro civile e amministrativo cittadino destinazioni funzionali
di secondo piano nel contesto urbano.
La grande "Aula Pretoria" o "Sala della
Ragione", dove i podestà veneziani amministravano la
giustizia, venne trasformata nel 1798, alla caduta della
Serenissima, in teatro, mentre la parte occidentale del Castello,
nucleo vitale della fortezza nel Medioevo e già dimora della
Cornaro e di Ezzelino, venne demolita intorno al 1820. Permane
oggi ben visibile da ogni parte della città la maestosa torre, già
utilizzata per installazione di un mulino a vento in epoca
carrarese e poi come torre campanaria del Comune fino ai nostri
giorni.
Tratto da "Atlante Storico delle Città Italiane - Asolo"
a cura di Guido Rosada
diretto da Francesca Bocchi
© 1993
Grafis Edizioni
Via 2 giugno, 4 - 40033 Casalecchio di Reno (BO)
Della conformazione
originaria del Castello rimane una documentazione planimetrica
dell'ing. Ausilio Manera del 1862 basata su una "Mappa eretta
nel 1811".
La didascalia della planimetria riporta:
A)
Fabbricati esistenti nel 1862.
1. Grande torre antica con iscale interne ed esterne con due
Carceri ed abitazione, sopra i vari piani l'orologio e la campana
di pubblica ragione.
2. Torrione antico con scala esterna e due Carceri sovrapposte,
detto la Reata.
3. Mura antiche di tutto il Circondario ingrossate all'interno con
arcate vuote e torrione detto il Carro (posto a valle del Portello
di Sottocastello) in parte demolito.
4. Salone di pubblico ricevimento della Regina, ora teatro sociale
con sottoposte Carceri ed abitazione.
5. Casa rustica di varie stanze e due piani.
B) Fabbricati demoliti prima del 1820.
6. Scala esterna che immetteva al salone delle pubbliche udienze.
7. Vestibolo terreno del Palazzo, con scala esterna di fronte a
verone di amena veduta.
8. Salotto che comunica con le stanze del piano nobile superiore.
9 - 10 - 11. Tre camere del piano nobile superiore.
12. Cucina in parte terrena.
13. Chiesetta sotto il titolo di S. Biagio al piano terreno.
Si osserva che le suddette stanze di abitazione erano pavimentate
di terrazzo e di pianelle, col palco di travi e tavole, e sopra
eranvi altre stanze e soffitte.
Pianterreno (della casa della regina) sottoposto alle stanze 9,
10, 11 e parte del 12.
14. Sottoportico aperto alle due estremità.
15. Cisterna d'acqua piovana.
16. Quattro stanze di servizio a vari usi.
La
parte sud occidentale del Castello, fu acquistata dal figlio di R.
Browning che vi costruì l'abitazione con la inconfondibile
"torretta".
Nel 1930 venne smantellato il teatro ottocentesco e sostituito da
un cinema/teatro.
Nel corso degli ultimi anni il complesso del Castello e della
Torre dell'orologio è oggetto di un radicale restauro che, tra
l'altro, ripristina il teatro con una forma riecheggiante la
struttura primitiva.
Durante i recenti lavori di restauro sono state messe in luce, con
uno scavo di ricerca archeologica nell'angolo nord ovest del
fabbricato, le strutture di impianto originarie del Castello ora
parzialmente visibili nella "Sede delle Associazioni".