ITINERARIO
ARCHEOLOGICO
Nel
punto più alto della città di Bassano, a nord, si trova il Castello.
Fin dalle origini il sito si configura come naturalmente deputato alla
difesa e per questo gli abitanti vi si arroccano costruendo anche la
pieve di Santa Maria attorno al X secolo d.C. all’epoca delle
invasioni degli Ungari. Nel corso del XIII secolo le
fortificazioni vennero restaurate e potenziate e nel XIV dotate di una
seconda cerchia di mura dal perimetro triangolare che dal castello
giunsero a comprendere parte della città (l’area compresa tra il
fiume e le piazze fino alla Torre Civica). Alla fine del Trecento
venne eretta la terza cinta muraria che inglobando anche i nuovi
borghi correva lungo il viale dei Martiri, il viale delle Fosse, il
Castello Inferiore o dei Berri, via Mure del Bastion fino al fiume.
Queste mura furono in parte distrutte alla fine dell’Ottocento, ne
permangono tuttavia tratti ampi e visibili nel corso di passeggiate in
città.
Dal Castello e dalla piazza antistante nota come Terraglio si può
scendere al fiume Brenta precisamente al punto d’accesso del Ponte
Vecchio attraversato il quale ci si trova in via Angarano. Percorso un
breve tratto della strada, sulla sinistra si apre un breve vicoletto
che porta alla CHIESA DI SAN DONATO. L’edificio è di origine
longobarda, ma nelle forme attuali appare ampiamente rimaneggiato. In
questo luogo il 5 luglio 1223 Ezzelino II Da Romano, in procinto di
ritirarsi in convento, assistette alla ripartizione dei suoi beni tra
i due figli Ezzelino III e Alberico. Fu gestita dai francescani nel
XIII secolo, poi la lasciarono per fondare in centro città il nuovo
convento di San Francesco e la ripresero alla fine del XV secolo.
Percorsa
interamente via Angarano, continuando in direzione ovest si giunge a
Santissima Trinità (chiesa originaria del XIII secolo ma rifatta).
Svoltando a destra si imbocca una strada in leggera salita che porta
ai colli in direzione Valrovina. Dopo qualche chilometro si incontra
sulla sinistra la CHIESETTA DI SAN GIORGIO ALLE ACQUE. Anche questa
chiesa, di piccole dimensioni, è di origine longobarda, fu poi
ampliata e modificata tra XVI e XVII secolo. L’edificio si trova
nella zona a Ovest del Monte Castellaro dove sorgeva il CASTELLO DI
ANGARANO come testimoniano i ruderi affioranti dal terreno. La
fortificazione sorgeva sulle due cime (una è detta M. Crocetta)
separate da una breve valletta, a est si trova la chiesa e a ovest la
località La Corte (nota per le antiche frequentazioni di epoca
paleoveneta e romana). Il Castello ebbe una certa importanza in età
ezzeliniana e risultò distrutto dai Bassanesi agli inizi del XIV
secolo. È possibile che in seguito non sia stato più ricostruito.
Secondo testimonianze le rovine furono visibili fino al XVIII secolo.
Ritornando verso Santissima Trinità, si può scendere verso Angarano
e prendere la strada che porta a Sant’Eusebio. Oltre la località La
Corte si vedrà a sinistra verso il monte la CHIESA DI SANT’EUSEBIO.
La chiesa sorge ai piedi della collina conosciuta col nome di Privà e
Sisiello. La posizione è eccezionale da un punto di vista pratico e
strategico perché dal sagrato si domina la piana sottostante, il
guado di San Bortolo al Brenta e si vedono la Bastia di Pove-Solagna,
l’abitato di Pove, il castello di Romano d’Ezzelino, i colli
asolani e a Sud il castello di Bassano. Dell’edificio sacro non è
nota la data di costruzione ma il ritrovamento delle fondazioni di una
chiesa bi-absidata lo fanno risalire al X secolo. L’edificio attuale
fu consacrato il 27 luglio 1761. Proseguendo verso nord e uscendo dal
paese si può imboccare la valle in direzione di Campese.
Dalla chiesa di Sant’Eusebio scendendo alla riva del fiume Brenta,
si trova, all’interno di una proprietà privata, la PIEVE DI SAN
BIASIO ridotta a granaio e fienile. L’epoca della fondazione non è
nota, forse si attesta all’XI secolo. Alla stessa altezza ma
dall’altra parte del fiume (nel punto dove era più facile
attraversarlo) sorge la chiesa di CHIESA DI SAN BARTOLOMEO. La Chiesa
si trova nel punto dove la strada che da Bassano porta a Solagna si
incrocia con quella che costeggia il fiume. La data di edificazione
non è nota ma è riferibile al periodo compreso tra IX e XI secolo,
l’apparato decorativo risale al XIII – XIV secolo. Nel 1966 la
piena del Brenta distrusse il protiro e gli affreschi furono
trasportati al Museo di Bassano dove si trovano tuttora, in seguito
l’edificio fu restaurato.

Tornando al Ponte Vecchio e risalendo vicolo Ferracina, si arriva a
Piazzotto Montevecchio, dove si trovava il Monte di Pietà (XIII
sec.). Sul lato est della piazza, a sinistra, si imbocca via Bricito,
sulla quale si affacciano CASA FINCO e PALAZZO SARTORI MORITSCH.
Sembra che nell’area del Monte Vecchio sorgessero nel XIII secolo le
residenze ezzeliniane e alcuni indizi all’interno di questi palazzi
farebbero deporre in questo senso. Infatti all’interno di Palazzo
Finco è stato scoperto un affresco riferito al 1239 e raffigurante
una scena di vita cortese con una figura regale forse identificabile
con l’imperatore Federico II mentre a Palazzo Moritsch si trova un
bell’esempio di camino a parete con decorazione a colonnette di
terracotta invetriata tipico del XIV secolo.
Tornando
in Piazzotto Montevecchio, entrando in piazza Libertà e dirigendosi
in piazza Garibaldi si vedranno le chiese di San Giovanni e di San
Francesco. Questi edifici furono costruiti in occasione
dell’espansione della città a sud (Campamarzo, Borghetti di San
Giovanni – oggi via Marinali - , Borgo Novo nei pressi della Torre
Granda) verso la campagna tra XIII e XIV secolo. LA CHIESA DI SAN
GIOVANNI BATTISTA risale al 1308 ma fu interamente rifatta nel
Settecento quella di SAN FRANCESCO secondo la leggenda, fu costruita
da Ezzelino il Balbo che tornando dalla Terra Santa, incorse in una
tempesta e f
ece
voto alla Madonna di erigere un tempio in suo onore. La verità
storica si appoggia sui documenti, il più antico dei quali è del
1270. Con esso i Bassanesi offrono ai francescani di Padova, che già
avevano la chiesa di San Donato in Capo al Ponte (nelle vicinanze del
ponte Vecchio), una nuova chiesa e un nuovo convento. La chiesa fu
costruita fra il 1287 e il 1292 e consacrata negli anni ’30 del XIV
secolo.
Al termine dell’odierna via Roma che da piazza Libertà si dirige a
sud, si riconoscerà il complesso del CASTELLO INFERIORE O DEI BERRI
oggi in forme moderne ma intuibile nell’impianto architettonico.
Infatti il Castello consisteva in un recinto rettangolare, integrato
con la torre. L’addossamento di case – dentro e accanto, dal XV al
XIX – ha sostanzialmente mantenuta la struttura militare, solo
privata dei coronamenti a merli, camminamenti, guardiole angolari a
sporgere (di cui si conserva un esemplare al vertice di sud est). La
torre affacciata a sud, nella parte superiore, era decorata con
affreschi eseguiti tra XIV e XV secolo (tra cui il leone veneziano) e
nel 1540 (in gloria di Gian Galeazzo Visconti, di Venezia e
dell’imperio della Legge).
A
partire da Porta Dieda, la strada oggi conosciuta col nome di via
Beata Giovanna ha origine nel XIII secolo. I padovani, dopo aver
fondato Cittadella nel 1220 ed essere succeduti ai vicentini nel 1269,
costruirono a Bassano una via Nuova per Padova, chiamata appunto
"VIA NOVA" (1275). La nuova strada prolungava l’antica via
della Biada, che usciva dalla nuova porta "Lion", e scendeva
dritta fino a Cittadella, cancellando l’antica via "Padevina"
(oggi Carpellina) per Padova.
In piazza Garibaldi si impone con la sua mole e la sua altezza la
torre civica. Viene chiamata così da quando nel 1494 vi fu aperta
alla base una porta in pietra con dipinta sopra l’arma della città.
La data di fondazione è controversa: tra il XII e il XIII secolo. La
data più probabile è quella del 1312 quando, in concomitanza
dell’allungamento delle mura del secondo giro, venne costruita per
assicurare protezione all’abitato cresciuto all’esterno
dell’antico borgo.
Il PALAZZO PRETORIO o "residenza del signor Podestà ovvero del
Comune" si trova contrada "della biada" (area nei
pressi dell’odierna via Matteotti) ed è dotato anche di una corte.
Sembra che la struttura avesse origine in epoca ezzeliniana. Nel
1274-75 Padova ordinò la costruzione di una zirone probabilmente
coincidente con il "cassero della torre bianca" con funzioni
militari che nel 1315 fu convertito ad abitazione dei podestà e
capitani inviati da Padova. La struttura è assai articolata ed è
frutto delle trasformazioni intervenute nel corso di sei secoli.