TRADUCI IN

 

PIEVE DEL GRAPPA

 

Questa zona era famosa nel '700 per la lavorazione della lana che arricchì industriali e popolazione locali. Si segnala, a livello comprensoriale, il colmello (località) Gherla a Crespano di Pieve del Grappa (TV), ove è conservata l'antica struttura abitativa e la Villa Manfrotto Canal.

 

Rientra nel comprensorio la Loc. Cima Grappa, famosa per il Sacello della Madonnina del Grappa edificato ai primi del 1900 e benedetto dal Cardinale Sarto eletto poi Papa Pio X, ove fu edificato, tra il 1926 ed il 1935, l'Ossario della 1^ Guerra Mondiale che custodisce i resti di 12.615 soldati italiani e 10.295 austro-ungarici a indimenticabile monito della crudeltà e della assurdità della guerra.

 

Itinerario dalla Gherla a Casa Don Bosco

Al confine ovest di Crespano (fraz. di Pieve del Grappa) col comune di Borso del Grappa, si trova la località Gherla. E' un'antica contrada. Salendo la via verso nord, a sinistra, si può vedere la chiesetta dedicata alla Madonna Assunta, posta nella proprietà dei Canal. A destra, si possono ammirare tre archi, dei quali uno porta la data 1746: sono l'ingresso ai cortili di case coloniche conservate quasi integre nel tempo coi loro pozzi, ma essi sono interrati, salvo due ancora con acqua. Nel passato, servivano per tenere al fresco d'estate frutta e verdura.
Si procede sempre a nord, per via S. Lucia, che è una delle più antiche strade crespanesi. All'incrocio con via Montenero vi è un capitello dedicato pure alla Santa con Vito e Modesto. Il lavoro di restauro è stato compiuto dalla pittrice Dalma Bresolin che ha dipinto S. Lucia con alcuni fedeli imploranti.
A sinistra del capitello, fino al 1974, vi erano i resti di un convento dedicato a S. Vito.
La via prosegue e porta a Casa Don Bosco dove finisce.
Ritornando al capitello di S. Lucia, si imbocca Via Montenero, al termine della quale, si incontra villa Favero con un parco lussureggiante. Nella vicina casa colonica abitavano nel 1700 i nonni e la mamma di Antonio Canova, i sopra nominati Fantolin di cognome Zardo. Proprio nella loro falegnameria il giovane Canova imparò l'arte dell'intarsio e della decorazione. Lasciata via Montenero si può percorrere via S. Antonio che va ad ovest: bella strada panoramica che si ricongiunge alla Gherla. Elisa Mionetto e Giacobbe Peruzzi