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PAESINI DELLA VALLE DEL BRENTA

 

 

VALSTAGNA


Notevoli esempi di architettura sacra sono anche il Santuario della Beata Vergine del Pedancino, dove si organizzano celebri feste decennali che attirano un gran numero di fedeli, e la chiesa di S. Bartolomeo di Primolano, dal bel campanile tardo romanico; la chiesa conserva un tabernacolo gotico e settecenteschi altari in legno intagliato.
Si allinea sulla riva destra del fiume, sullo sbocco del Val Frenzela. La maestosa cornice della montagna attribuisce alla località una severa bellezza. Dal punto di vista storico Valstagna ebbe destino analogo agli altri centri della Valle, ma ebbe con la Serenissima rapporti privilegiati: ancora oggi il leone di San Marco, simbolo del legame con Venezia, da' lustro alla piazza principale del paese ed ai ricordi, ancora presenti, della illuminata dominazione della Serenissima Repubblica, alla quale questa comunità fu sempre fedele e pertanto pure esentata dai dazi. (per questo il leone ha il libro chiuso).
La parrocchiale di Sant'Antonio Abate fu eretta nel 1738: conserva altari del XVIII secolo, opere del Da Ponte e di Palma il Giovane. Settecentesca anche la chiesa di Oliero, dotata di ben sette altari. Una interessante passeggiata è la Calà del Sasso, una gradinata di 4444 scalini che porta al Sasso di Asiago costruita nel XV secolo per facilitare commercio e comunicazioni, meta di gite ed escursioni per gli amanti della natura. Particolarmente celebri sono le quattro grotte scoperte dal naturalista Alberto Parolini, presso la sorgente del torrente Oliero: le grotte, inserite in un vasto Parco, sono visitate ogni anno da migliaia di turisti. All'ingresso del Parco sorge il Museo regionale di Speleologia e Carsismo, consigliabile complemento alla visita delle Grotte. Il Museo ha sede su una parte dei locali restaurati dalla ex cartiera Burgo, prima Cartiera Remondini; al suo interno un percorso esplorativo attraverso mostre e plastici guida il visitatore alla scoperta dell’affascinante mondo sotterraneo e dei suoi misteri.
Manifestazioni tipiche
Mostra dei fiori e funghi di primavera maggio
Sagra Costa 1 maggio
Palio delle Zattere e Marcia del Donatore ultima domenica di luglio
Sagra di S. Gaetano 7 agosto
S. Rocco - Festa Patronale Oliero 16 agosto
Ferragosto valstagnese 1-15 agosto
Gare di canoa fluviale nazionali ed internazionali tutto l'anno
Sagra a Collicello prima domenica di settembre
Mostra micologica ottobre
Mercato ogni venerdì


SAN NAZARIO


Sorge sulla riva sinistra del fiume, inserito in un paesaggio completamente dominato dal fiume e dalle montagne: l'abitato è suddiviso in numerose contrade, dotate ognuna di un proprio e caratteristico aspetto.
Il Capoluogo è stato completamente rinnovato, rispetto alla sua originaria struttura urbanistica; fra le frazioni la più grande e popolosa è Carpané, separata dal vicino Comune di Valstagna a mezzo di un ponte, ottocentesco, sul Brenta (opera dell'ing. Gerolamo Tescari).
Sempre a Carpané sorsero i primi insediamenti industriali dell'intera Valle: ben otto segherie e una delle più antiche centrali idroelettriche d'Italia; la nobile costruzione di palazzo Guarnieri è divenuta sede della Comunità Montana del Brenta e di diversi servizi sociali. Sul retro, l’antico magazzino tabacchi ospita il museo del tabacco della Valle del Brenta.
Il territorio si estende fin nella zona detta dei Colli Alti, territorio montano che comprende luoghi ormai famosi nella storia italiana per essere stati teatro di scontri durante la Prima Guerra mondiale: il Monte Asolone ed i Colli Moschin, Caprile, d'Anna e della Berretta.
La parrocchiale, dedicata a San Nazario esisteva prima del 1.583. Possiede quadri di Jacopo Apolionio (XVII secolo), begli affreschi ottocenteschi del Demin ed un prezioso altare settecentesco in legno dorato. Oggetto di speciale venerazione è il Santuario della Madonna dell'Onda, che conserva un pregevole affresco cinquecentesco.
A Carpané la chiesa possiede alcune preziose opere dell'artista padovano Gardini: la pala di San Pietro e Paolo (1.981) e la bella Via Crucis.
Manifestazioni tipiche
Sagra di S. Pietro e Paolo a Carpané Domenica successiva al 29 Giugno
Festa Patronale dei Santi Nazario e Celso 28 Luglio


CAMPOLONGO


Incuneato in uno stretto corridoio di terra tra le ultime falde del monte ed il letto del Brenta, l'abitato di Campolongo dipese per lungo tempo dal Monastero di Santa Croce di Campese, al quale fu donato nel XIII secolo da Alberico da Romano. Estintasi la dinastia degli Ezzelini, il Monastero ebbe a perderne il sostegno e lentamente ridusse la propria importanza: Campolongo entrò a far parte dei domini dei Reggenti dei Sette Comuni dell'Altopiano di Asiago ed acquistò solo molto più tardi la propria indipendenza.
Arte e cultura Campolongo fu per secoli un centro prettamente agricolo: ancora oggi, in località Vialetti, Orlandi, Zannini e Contarini si possono vedere i tipici terrazzamenti predisposti per le coltivazioni.
Fra gli edifici degni di nota la chiesa, della Beata Vergine del Carmelo, costruita tra la fine del Settecento ed i primi dell'Ottocento: in stile neoclassico, è caratterizzata dalla presenza di due campanili romanici simmetricamente posti sulla destra e sulla sinistra della facciata.
Manifestazioni tipiche
Festa Patronale di S.Maria del Carmine 16 Luglio
Settimana Gastronomica in riva al Brenta Luglio


SOLAGNA


L'abitato di Solagna è di lontana origine: si sa che qui i Longobardi posero un presidio militare, dal quale potevano controllare l'intera vallata. Solagna si estendeva allora su un vasto territorio e nei secoli successivi, pur passando sotto il dominio franco, non perse la propria importanza: infatti, quando Berengario I re d'Italia ne fece dono al Vescovo di Padova, Solagna si estendeva su un'area che praticamente comprendeva l'intero territorio del Canale del Brenta.
Durante il X secolo la cappella di Santa Giustina, dipendente, come tutte le chiese della Valle, dalla pieve matrice di Santa Maria in Colle di Bassano, fu dotata di fortificazioni difensive. Il territorio rimase sotto l'influenza di Padova fino alla fine del XII secolo: Bassano per prima, e poco più tardi i Comuni della Valle, giurarono fedeltà a Vicenza ma passarono ben presto sotto il dominio degli Ezzelini che vollero l'erezione di una torre ed una fortezza sul monte Cornon. All'estinguersi della dinastia ezzeliniana l'intero territorio fu conteso fra Padova e Vicenza ed infine divenne definitivamente territorio padovano all'inizio del Trecento.
Durante il secolo XIV le lotte per la supremazia sul territorio non furono però sedate ed infine anche la Serenissima vi stese la sua longa manus fino ad imporvi il proprio dominio. Da questo momento in avanti il destino di Solagna segue le vicende della Repubblica di Venezia.
L'antichissimo edificio sacro dedicato a Santa Giustina fu distrutto nel 1500; l'attuale parrocchiale ha conservato la medesima dedicazione ed è frutto di un restauro condotto intorno alla metà del secolo scorso: costruzione di una certa imponenza, conserva fra le altre alcune pregevoli opere dapontiane; presso l'abside della chiesa si nota una tavola d'autore ignoto che raffigura La Madonna dell'Aiuto, immagine venerata già nel XVI secolo. All'interno della chiesa è posta la presumibile lastra sepolcrale di Ezzelino llI il Monaco, morto a Campese tra il 1233 e il 1235.
Numerose ancor oggi e ben conservate si trovano dimore del XVIII secolo.
Da visitare la vicina chiesetta di S. Giorgio, sorgente in una splendida posizione panoramica.
Manifestazioni tipiche
Festa di S. Giorgio 25 Aprile
Festa delle Ravisse/Patrono Santa Giustina 30 Settembre
Festa del mandorlato/Madonna Fredda 8 Dicembre
Festa dell'emigrante Ogni 5 anni


CISMON


Il paese si estende da Primolano, dove sorgono le ammirevoli e robuste fortificazioni disposte in direzione del Feltrino e della Val Belluna e la fortezza del Covolo di Butistone, fino al Corlo, sulla sinistra del torrente Cismon. In passato fu importante per la sua posizione strategica, che permetteva di controllare l'ingresso nella Valle, assurta a vero e proprio baluardo dei domini della Serenissima: questa situazione poté però sussistere per poco tempo infatti, a causa della guerra mossa a Venezia dalla lega di Cambrai, il territorio fu in parte ceduto all'imperatore Massimiliano d'Asburgo.