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LE TRINCEE E I camminamenti  SUL MONTE GRAPPA

 

Il Grappa, con il suo carico di storia, rimane a tutt’oggi punto di riferimento e simbolo dell’identità italiana e ancor più pedemontana. I segni ( primo fra tutti il Sacrario della sua cima) che ricordano la Grande Guerra non solo sopravvivono, ma sono custoditi con cura e, direi quasi, con venerazione e gelosia. 

Le cime del massiccio che furono teatro della fase finale del primo confl itto mondiale, costituendo un’unica linea con il Piave e l’Altipiano, ripropongono le tracce di trincee e camminamenti  a chi si spinge fin quassù a cercare le testimonianze storiche di quell’evento oltre a rappresentare una vera e propria “miniera” di reperti bellici per la gioia dei collezionisti.

 

Tanto e tale è il materiale raccolto in questi ormai novant’anni dalla fi ne del confl itto che tutto il nostro territorio montano e pedemontano può vantare numerosi musei e mostre sparsi un po’ dovunque. Ma certamente i segni più rimarchevoli che il paesaggio montano del Grappa offre al turista o all’escursionista curioso di storia sono sentieri di guerra, camminamenti , trincee e mulattiere che percorrono tutti i versanti del massiccio. In proposito non solo sono stati ripristinati vecchi sentieri di guerra ma anche trincee di quello che fu, per almeno un anno, il fronte vero e proprio. 

Recentemente gruppi di Alpini della Sezione ANA Montegrappa di Bassano si sono impegnati nel recupero di quanto possibile per trasmetterlo alle future generazioni che non potranno più contare sulle testimonianze dirette dei reduci ormai tutti “andati avanti” per evidenti ragioni anagrafi che. Un vero e proprio gioiello riportato all’ammirazione di noi tutti è il tracciato della trincea che percorre la zona Boccaor Pian dea Bala di cui il merito va all’impegno di tanti nostri soci ANA. 

Altrettanto interesse meritano le opere ristrutturate sul Monte Palon in territorio di Possagno e quelle nei pressi di Campo Solagna, a metà salita per Cima Grappa. Sempre a cura degli alpini, sulle colline di San Zenone, è stata ripristinata una trincea di seconda linea completata da un plastico, esposto presso Villa Armeni, che offre una visuale d’insieme su tutte le operazioni sul massiccio. A valorizzare i vari siti sono pure i vari piccoli musei della Grande Guerra che si situano lungo il percorso della strada Cadorna come quello in località san Giovanni ai Colli Alti, quello in Val dea Giara per finire con quello di Cima Grappa a cui si aggiungono vari altri musei e mostre permanenti o temporanee allestiti nei paesi della Pedemontana da Crespano a Bassano.

 

In molti casi tutto questo è opera di un paziente lavoro di ricerca, di catalogazione e di restauro da parte di volontari e appassionati che hanno restituito alla nostra ammirazione degli autentici cimeli. Con il corredo di un adeguato apparato fotografico d’epoca, sono sottoposte alla nostra attenzione non solo armi e proiettili di vario tipo e dimensioni, ma anche divise, distintivi ed effetti vari in dotazione sia ai militari italiani sia a quelli tedeschi o austro ungarici. Recupero, manutenzione e conservazione di ciò che la Grande Guerra ci ha lasciato forniscono senz’altro un valido supporto a quanti lavorano per ricostruire sul piano della storiografi a militare, in modo il più obiettivo possibile, il quadro della situazione militare nell’ultimo anno di guerra lungo la linea Piave - Grappa – Altipiano. 

Se il Sacrario di Cima Grappa conserva sempre il suo ruolo centrale per il valore di testimonianza che i suoi caduti rappresentano, non si possono trascurare le cose che a quei caduti appartennero o che furono opera loro,anche se apparentemente insignifi canti. Quella divisa, quel distintivo, quella borraccia che vediamo esposti con tanta cura in questi piccoli musei di montagna non possiamo dimenticare che appartenevano a soldati o ufficiali che erano prima di tutto uomini con una loro storia personale intrecciatasi con la grande storia delle nazioni che qui si sono fronteggiate in uno dei più sanguinosi confl itti di tutti i tempi. Allo stesso modo i camminamenti , le trincee, i sentieri oggetto dell’interesse e della curiosità degli escursionisti o dei turisti hanno visto passare e, purtroppo, versare il loro sangue tanti uomini con il loro carico di pensieri, di affetti, di drammi personali. 

Non ci pare perciò improprio immaginare il nostro MonteGrappa come un grande museo a cielo aperto nel quale i segni del primo confl itto mondiale siano conservati per le future generazioni, tanto più oggi, quando quegli stessi popoli che qui si fronteggiavano sono impegnati nella costruzione della casa comune europea.