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EDIFICI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE DI CARPANE'

 

 

Insediamento industriale Guarnieri. Centrale elettrica.

 

LUOGO. Comune di S. Nazario, Carpanè.

OGGETTO. Centrale idroelettrica Guarnieri.

CATASTO. F. 18 (1984), part. 124,118,569.

CRONOLOGIA. Sec. XVII e XX..

DESTINAZIONE ORIGINARIA. Edifici industriali vari, centrale idroelettrica.

USO ATTUALE. Deposito.

 

CARATTERI COSTRUTTIVI – TIPOLOGIA EDILIZIA

PIANTA. Irregolare; sala turbine rettangolare, affiancata da una palazzina pure a pianta rettangolare e da una torricella a pinata quadrata.

COPERTURE. Palazzina e torricella copertura piana a terrazza praticabile; sala turbine copertura con tetto a due spioventi in eternit.

VOLTE O SOLAI. Volte ad arco ribassato nelle condotte di scarico delle acque. Solai in cemento.

SCALE. All’interno della torretta appoggiate sui muri.

TECNICHE MURARIE. Basamento in pietra a vista; muratura in mattoni con intonaco liscio.

PAVIMENTI. In cemento.

DECORAZIONI ESTERNE. Lesene giganti, finestre decorate con mattoni a vista e davanzali in pietra; torretta con merli e arcatelle.

STRUTTURE SOTTERRANEE. Bocche d’uscita delle condotte forzate.

 

DESCRIZIONE.

1 - La centrale sorge sulla sponda della Brenta, in parte su scogli. Occupa la parte Sud dell’antica area industriale preesistente di cui rimangono l’edificio della filanda e quello occupato dall’ex magazzino tabacchi ed ex cartiera Sasso. Il complesso è tuttora costituito dal bacino di carico delle condotte forzate, dalla spianata dove si trovavano le condotte forzate e dalla centrale. La roggia che portava l’acqua dalla presa sulla Brenta di fronte a Roncobello è stata distrutta dall’alluvione del 1966. La centrale presenta una pianta composita caratterizzata dalla sala turbine a pianta rettangolare affiancata da una palazzina e da una torretta sfalsate tra loro.

2 – L’edificio si organizza in tre corpi distinti:

a – la sala delle turbine con tetto a due spioventi;

b – la palazzina con gli impianti di trasformazione e la sala di partenza delle linee elettriche, articolata su 4 piani, più alta della sala turbine e con copertura a terrazza praticabile;

c - la torretta con le scale di accesso ai vari piani con copertura a terrazza coronata di merli.

3 – I prospetti Sud ed Ovest sono caratterizzati da grandi finestre in serie di tre o di due scandite da grandi paraste che vanno dal basamento in conci irregolari di pietra a vista fino al cornicione del tetto o della terrazza. Al di sopra di tutto sporge la torretta con l’ultimo piano a trifore che si aprono sui quattro lati e il coronamento con merli poggianti su arcatelle sporgenti. Questa parte del complesso è ben visibile dalla strada sul lato destro della Brenta e costituisce un elemento caratterizzante del paesaggio. L’ingresso è caratterizzato da un grande portale con arco a tutto sesto in conci di mattoni a vista e affiancato da due finestre nello stesso stile. Il prospetto sulla spianata presenta ancora le tre bocche di ingresso delle condotte forzate sormontate ciascuna da una "trifora". Il basamento sul fiume è costituito da conci irregolari di pietra a vista.

4 – I macchinari e gli impianti non esistono più.

VICENDE COSTRUTTIVE E NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Carpanè e in particolare l’area "Guarnieri" è stata interessata per secoli da notevoli attività artigianali, paleoindustriali, manifatturiere e commerciali. Lo sviluppo di questa area si ebbe quando le nobili famiglie veneziane spostarono i loro interessi imprenditoriali e commerciali in terraferma. Alla fine del 1500 o nei primi anni del 1600 i Cappello possiedono tre seghe, varie macine per ridurre il grano in farina ed un filatoio di seta alla bolognese. Andrea Cappello in particolare valorizzò questa area con nuove iniziative e potenziando gli opifici. (A.S. Vicenza, Atto Not. Trentinaglia, 29 maggio 1666). Tra il 1676 e il 1678 viene aumentata la portata della roggia Cappello suscitando vivaci proteste da parte della fraglia degli zattieri (A.S.Vicenza, Atto Not. Merto, 7 marzo 1683). Nel 1700 l’area comprende "edifizi, seghe, maglio da ferro e posta di molini di due ruote" (A.S.Venezia, Beni inculti Vicenza, catastico, foglio 432 verso). Tra il 1702 e 1705 è attivo un "edifizio per chiodi" (A.S. Vicenza, Atto Not. Sebellin, 29 novembre 1702 e 25 gennaio 1705). Nel 1706 ci sono otto seghe di proprietà Cappello (A.S.Vicenza, Atto Not. Sebellin, 7 luglio 1706). Nel 1707 una alluvione sconvolge l’asta della Brenta con danni notevoli agli edifici (A.S. Vicenza, Atto Not. Sebellin, 3 ottobre 1707). Nel 1709 ci sono due filatoi da seta (A.S.Vicenza, Atto Not. G. Merto, 29 ottobre 1709).

Le attività imprenditoriali della famiglia Cappello durano fino al 1798 quando la proprietà viene ceduta a Filippo Gianese quondam Zuanne (A.S.Venezia, Beni Inculti Vicenza, Catastico investiture d’acqua, foglio 432 verso) e, poco dopo, a Milana Girolamo del Fu Giovanni (A.S.Venezia, Sommarione Catasto Napoleonico, S. Nazario).

Nel 1823 il giorno 14 di ottobre, in seguito ad una alluvione abbiamo "lo scompaginamento della rosta milana […] e rottura in un sito di essa" e una nuova alluvione il 9 dicembre 1825 ( Marini G. Cenni idraulici …, Bassano 1841) . Nel 1848 la proprietà passa a De Bosio Giovanni (A.S. Bassano, Catasto Stabile Austriaco, S. Nazario, partita 626).

Tra il 1859 e il 1868 Guarnieri Geremia quonda Giacobbe compie una serie di acquisti dalle famiglie De Toffoli, De Bosio, Milani, Gianese, Khuen, Zannoni, fino ad avere la proprietà di tutta l’area presso la sponda sinistra del ponte tra Valstagna e Carpanè e i relativi diritti d’acqua (A.S. Bassano, Catasto Stabile Austriaco, S. Nazario, partita 627). L’area considerata la troviamo raffigurata in una stampa di A. Closs del 1874. Nel 1882 una spaventosa alluvione distrugge la briglia di sostegno della roggia e tutti gli edifici sulla riva della Brenta, in particolare la sega e il maglio. La roggia viene riparata e la presa ricostruita più a monta (a.S. Bassano, Catasto Stabile Austriaco, S. Nazario, partita 777; Catasto Unitario, S. Nazario, fabbricati partita 669; La Provincia di Vicenza, articolo del 19 – 6 – 1907). Nel 1885 la ricostruzione è già iniziata, però abbiamo cambiamenti nella destinazione d’uso dei fabbricato e dell’area: "Magazzino Tabacchi" per gli edifici risparmiati dall’alluvione (A.S. Bassano, Catasto Unitario, S. Nazario, fabbricati,partita 669) e la progettazione di una centrale idroelettrica dove prima erano i fabbricati distrutti dalla piena della Brenta.

L’incarico di studiare un nuovo progetto che prevede la realizzazione di una Centrale Idroelettrica con nuova presa e roggia sulla Brenta viene dato all’Ingegner Aristide Gennari dal proprietario Ing. Geremia Guarnieri (La Provincia di Vicenza, articolo del 19 – 6 – 1907). Nel 1907 si costituisce in bassano la "Società di Elettricità G. Guarnieri e C." I nuovi impianti comprendono una briglia sulla Brenta con nuova presa e roggia, una vasca di carico per le condotte forzate che in numero di tre alimentano le turbine della centrale. L’edificio della centrale è descritto sinteticamente come "officina di elettricità, piani 5, vani 16" (A.S.Bassano, Catatso Unitario, S. Nazario, fabbricati, fabbricati, partita 1112). Tra il 1915 e il 1918 la centrale fu in consegna all’esercito per le esigenze di guerra. Il 18 dicembre 1921 diviene proprietà della SADE con ragione sociale: "Società Idroelettrica Val Brenta" e "Società Adriatica di Elettricità" (A.S.Bassano, Catasto Unitario, S. Nazario, fabbricati, partita 1176 e 1255).

Nel 1966 dopo la catastrifica alluvione che sommerse Valstagna, la roggia e i macchinari della centrale rimasero inutilizzabili. Cessata l’attività l’edificio e l’area pertinente alla centrale furono ceduti al Comune di S. Nazario.

MAPPE – RILIEVI

1 - A.S. Venezia, Beni Inculti Vicenza 290 – 93 – 5, disegno del 1703.

2 - A. Gaidon Bassano e Canal di Brenta, disegno, 1805; A.S. Venezia, Miscellanea Mappe.

3 – A. Closs, Valstagna, stampa, 1884, Museo Biblioteca Archivio, Bassano del Grappa.

4 – Catasto Stabile Austriaco, S. Nazario, F.III (1848), Archivio di Stato di Bassano.

5 – Catasto Unitario, S. Nazario F.18 (1905), Archivio di Stato di Bassano.

ARCHIVI

A.S.Venezia, Catasto napoleonico, Sommarione; Beni Inculti; Miscellanea Mappa.

A.S. Bassano, Catasto Stabile Austriaco; Catasto Unitario; fondo notarile.

Biblioteca Civica Valstagna, Fototeca Ferrazzi.

Archivio Parrocchiale Carpanè, Storia di Carpanè, manoscritto del 1935 circa.

Ufficio Tecnico Erariale di Vicenza.

Archivio privato A. Chemin (Campese di Bassano), cartella Archeologia industriale, area Guarnieri.

IMPORTANZA

L’area rappresenta uno dei più importanti ed antichi complessi paleoindustriali del Canale di Brenta con una significativa serie di stratificazioni che rappresentano le fasi salienti della storia manifatturiera e industriale della valle.

PRESCRIZIONI

E’ necessario fare particolare attenzione a particolari attualmente non più interpretati perché appartenenti a tecniche produttive ormai dimenticate. Esempio importante di questo sono, ad esempio i "camini" esistenti tra le colonne della barchessa, che non sono altro che ciò che resta dei fornelli della filanda, trascurare questo particolare sarebbe un cancellare una traccia significativa, ed ormai unica, di una importante epoca della storia della manifattura nel Canale di Brenta.

Molta attenzione meritano le tecniche di copertura antiche (o anche semplicemente "vecchie") presenti ancora negli edifici che non sono stati interessati a ristrutturazioni. In particolare sono da segnalare: la barchessa con le colonne doriche (ex filanda), l’ex magazzino tabacchi e "cartiera Sasso", la centrale Guarnieri.

Vanno salvaguardati gli impianti e ciò che resta della roggia "Guarnieri", ponendo attenzione agli impianti sotterrati che potrebbero restituirci testimonianze antiche risalenti anche ai primordi di questa importante zona paleoindustriale.

PROPOSTE DI VALORIZZAZIONE CULTURALE E TURISTICA.

Sull’area "Guarnieri" sono stati fatti innumerevoli studi, in particolare dal Dipartimento di Landscape della Facoltà di Architettura della Stato del Manitoba (Canada).

Gli spazi esistenti si prestano a molteplici usi, tra questi potrebbe essere interessante raccogliere le testimonianze della storia manifatturiera ed industriale della valle.