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IL SACRARIO DI CIMA GRAPPA

 

Ultimo baluardo difensivo degli italiani contro gli austriaci durante la Grande Guerra del 1915/18, si raggiunge, partendo da Romano d'Ezzelino, percorrendo la strada dedicata al generale Cadorna.

La costruzione - Sulla sua cima, a quota 1776, si erge il monumentale Sacrario del Grappa: l'intera costruzione si adagia, lineare e imponente, sul costone di vetta di cui corregge l'aspro profilo naturale. Fu costruito con il contributo determinante del Club Alpino Bassanese, su progetto dell'ardi. Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, ispirandosi all'architettura militare.

Alla solenne inaugurazione, il 22 settembre 1935, presenziò il re Vittorio Emanuele III. Il monumento, che accoglie i resti di 23.000 caduti, si sviluppa su cinque gradoni, collegati da un'ampia gradinata centrale a cinque rampe che dalla base del monumento portano alla sommità dove sorge il sacello, santuario della Madonnina del Grappa.

Il sacello e le celebrazioni - Sull'ultimo livello del sacrario sorge, infatti, un sacello circolare sormontato da una cupola metallica e da una grande croce di acciaio. Nella cappella, elevata a santuario, è venerata la statua della Madonna, benedetta il 4 agosto 1901 dal cardinale Giuseppe Sarto, allora patriarca di Venezia, futuro papa Pio X nel corso della cerimonia di inaugurazione, a chiusura delle celebrazioni del Giubileo del 1900.

Da allora, nella prima domenica di agosto si ripete il "Pellegrinaggio delle genti venete alla Madonnina del Grappa". La cerimonia, nata come celebrazione religiosa, assunse poi anche una connotazione civile, a rievocazione delle due guerre mondiali che ebbero il massiccio del Grappa come scenario di atroci conflitti.

Il tempietto si raggiunge, dal piazzale, lungo la Via Eroica, costruita in pietra squadrata del Grappa: 250 metri cadenzati da due file di cippi indicanti le località del Grappa legate ai più famosi fatti d'arme combattuti durante la prima guerra mondiale. Mutilata da una granata austriaca nel gennaio 1918, la Madonnina del Grappa assunse anche il ruolo di protettrice della quarta Armata, su proposta del generale Giardino.

Triste testimone - II Grappa fu infatti protagonista indiscusso nell'ultima fase della Grande Guerra, quando la quarta Armata, l'Armata del Grappa, fu costretta a passare dalla difesa all'attacco, prestando il fianco a numerose e terrificanti controffensive nemiche che costarono un grave sacrificio di sangue.

Il tragico bilancio della guerra unì definitivamente il nome e la città di Bassano al Monte Grappa: nel 1928, decimo anniversario della vittoria, Bassano è diventata infatti Bassano del Grappa.